Totti a Milano non vuole mancare, stilato un rientro a tappe per il recupero

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 “Si, sono ottimista per Milano”. A parlare è Francesco Totti all’uscita della clinica romana Villa Stuart. Il capitano della Roma dopo la gara di domenica scorsa contro il Napoli aveva riportato un’iperestensione del tendine rotuleo del ginocchio destro. Il numero dieci giallorosso proverà nei prossimi giorni ad aumentare i carichi di lavoro per testare la risposta dell’articolazione, dopo di ché si sottoporrà ad un altro controllo, probabilmente quello decisivo per stabilire la sua presenza al Meazza il prossimo 18 ottobre. Da Trigoria trapela ottimismo: si farà di tutto per accontentare il giocatore. Questa mattina non è stata eseguita nessuna risonanza magnetica, ma solo una normale visita clinica. Il ginocchio destro del capitano è sensibilmente sgonfio e da un punto di vista medico non ci sono controindicazioni ad un rientro già dalla prossima gara di campionato. Lo staff sanitario giallorosso ha stabilito un programma di rientro a tappe: lunedì correrà sul tapilouran e svolgerà degli esercizi di fisioterapia, il giorno seguente rivedrà il campo e toccherà il pallone, e giovedì dovrebbe svolgere del lavoro differenziato se non insorgeranno altri problemi. Totti ha già abituato a presentarsi sul terreno di gioco la domenica non avendo svolto degli allenamenti completi durante la settimana, ed anche dall’entourage del giocatore trapela un cauto ottimismo. Una cosa è certa: il numero dieci a Milano vuole esserci. Totti vuole fare 28, ventotto gare contro i rossoneri in campionato. Il giocatore con il numero 10 sulle spalle e la fascia di capitano sul braccio ha un conto aperto contro il Milan: in 27 incontri è riuscito a trafiggere l’estremo difensore dei Diavoli in sette occasioni, cinque solo a San Siro. A tredici anni di distanza vuole tornare ad esultare. E’ datata 13 ottobre 1996, infatti, la sua prima gioia contro i rossoneri. In panchina c’era Carlos Bianchi e Totti con uno splendido cucchiaio riuscì a superare Sebastiano Rossi per la prima delle tre reti con cui la Roma sovrastò il Milan all’Olimpico. Poi cinque anni di buio. Totti ha dovuto aspettare la stagione 2000/01 per riscattarsi, e lo ha fatto da vero fuoriclasse: con una doppietta a San Siro nella sfortunata trasferta del 21 gennaio. Quella sconfitta per 3-2, però, non arrestò il cammino della Roma di Capello verso lo scudetto, il terzo della società giallorossa. Gli ultimi anni hanno regalato a Totti diverse soddisfazioni: sono 9 in totale le sue vittorie contro il Milan, ma solo due a San Siro. L’ultima trasferta vittoriosa risale al 24 maggio scorso quando proprio una rete di Totti regalò il successo giallorosso allo scadere (2-3 il risultato) nella gara d’addio di Maldini.
LA STORIA DI
MILAN-ROMA – La storia tra la Roma ed il Milan è lunga e datata nel tempo. Il primo incontro in assoluto nella storia delle sfide tra i due club risale a settanta anni fa, alla stagione 1929/30, la prima della serie A. Il 27 ottobre, alla quarta giornata, la Roma si presentò allo Stadio San Siro (nel 1926 si inaugurò l’impianto, costruito dal presidente Piero Pirelli e che, fino al 1948, ospitò solo il Milan, dato che l’Inter giocava all’Arena Civica) per affrontare i rossoneri: Chini Ludena (13 le sue reti in quella stagione) portò gli ospiti in vantaggio al 19esimo, ma prima il pareggio ad opera di Moroni, poi allo ripresa del secondo tempo Ranelli portò il Milan in vantaggio, poi suggellato dal calcio di rigore di Tansini. Ventun’anni più tardi, durante la stagione 1949/50 una vittoria rossonera è passata alla storia per il successo più largo tra le due formazioni: 6-2 il risultato finale grazie alle reti di Nordahl (2), Liedholm, Rinaldi (2), Bacci e Lucchesi. La disfatta di San Siro all’ultima giornata non influì sulla stagione giallorossa perché l’obiettivo salvezza venne raggiunto grazie alla sconfitta del Bari contro l’Inter. Pochi anni più tardi il gol di Zaglio verrà ricordato come la rete più veloce mai realizzata nelle sfide tra le due formazioni: il 27 settembre 1959 l’attaccante giallorosso al primo minuto di gioco aprì le marcature, poi pareggiate al 23esimo da Fontana. Il 28 ottobre 2007 – grazie alla rete di Vucinic al 27esimo della ripresa – la Roma, priva di Totti, espugnò San Siro, nonostante il rigore sbagliato da De Rossi. A due anni di distanza la squadra di Trigoria potrà ritrovarsi di nuovo senza il numero dieci, anche se Totti farà di tutto per calcare il manto erboso di San Siro e non lasciare la squadra priva del suo capitano nello stadio più suggestivo d’Italia.
ZAMPARINI AL VELENO
– In una intervista ad AsRomaLive.com, rilasciata nella giornata di ieri, il procuratore di Cavani, Claudio Anellucci, aveva dichiarato che l’attaccante uruguagliano e la Roma sono stati vicinissimi la scorsa estate. Oggi è arrivata la risposta stizzita di Maurizio Zamparini, presidente della squadra siciliana: “Sono stupito e irritato di vedere i miei giocatori sui giornali accostati ad altre squadre. Il mio Palermo non ha bisogno di vendere. In ogni caso mi irritano quelle società che contattano i procuratori e con queste non si fara’ nulla. Io non vado a parlare con i giornali o i procuratori, ma con le società”. Il nome di Cavani è tornato di moda nelle ultime ore in casa giallorossa anche se difficilmente l’affare si farà a gennaio. La strada tra l’attaccante e la Roma sembra allontanarsi. “Zamparini, chiederebbe due giocatori più soldi“, aveva dichiarato l’agente, ma il presidente rosanero ha quasi definitivamente chiuso la porta ad uno scambio di uomini; l’unica soluzione sono i milioni, tra i quindici ed i venti, ma Zamparini ha già fatto i conti in tasca al club di Trigoria: “il Palermo ha piu’ soldi della Roma. Anche Daniele Pradè ha negato qualunque interesse per la punta del Palermo: Cavani non ci interessa, non è vero niente. Di questa situazione non ci interessa assolutamente niente e neanche vogliamo entrarci”. Cavani resta così un sogno per i tifosi giallorossi, almeno per la prossima sessione di mercato.


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