Giacomo: 1400 chilometri per vedere la Roma

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 Da Il Romanista:

Come giudichereste qualcuno che si fa 1400 chilometri in auto per andare a vedere una partita di calcio? Nella maggior parte dei casi, il primo pensiero sarebbe: questo è matto. Se credete che la passione sia sinonimo di follia, meglio che lasciate perdere. Anzi, evitate di dirlo a Giacomo. Chi è Giacomo? Semplicemente, il “folle” di qualche riga sopra. Un ragazzo di 36 anni che vive a Palermo e impazzisce per la Roma. Nessuno, nemmeno i suoi amici più cari, sanno spiegarsi come mai un siciliano doc sia finito ad amare il giallo ocra e il rosso pompeiano. Fin da bambino, almeno da quando i ricordi si fanno più nitidi, nella sua vita c’è stato qualcosa di romanista. Una penna, un astuccio, un pallone, una maglietta, una sciarpa. Piccole cose per un’emozione unica. Sabato mattina, sul presto, Giacomo si metterà in viaggio verso Verona. Un viaggio infinito. L’unica sosta a metà strada, nella Capitale, per rifocillarsi a casa dall’amica di sempre: Giorgia. Biglietto del Bentogodi comprato per tempo, Maggiolone portato dal meccanico per una piccola revisione e speranza riposta dentro al cuore. Non gli serve molto per andare avanti, come si dice dalle sue parti, bastano pochi “piccioli”. Il vero premio è poter tifare la Magica, gridare per lei, cantare per sostenerla, baciare la maglietta di Rudi Voeller che si infila ogni volta che va allo stadio. «Mia madre dice che non ho tutte le rotelle in testa. Fare 1400 chilometri, per lei, che non ha mai visto giocare Totti o non ha goduto per lo scudetto del 2001, è qualcosa di impensabile. Per me, invece, è fede».


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