Tessera del Tifoso, ok di Maroni: si parte la prossima stagione

 L’articolo del Romanista:

Ha vinto la Lega Calcio. Roberto Maroni ha accettato la richiesta di rinvio alla prossima stagione della tessera del tifoso portata dalle società di A e B. Il provvedimento entrerà quindi in vigore dalla stagione 2010/2011. «È la vittoria della logica costruttiva e della ragionevolezza – ha commentato il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta -. È importante introdurre strumenti al servizio delle società e dei tifosi e questi mesi serviranno a concordare gli obiettivi per arrivare ad uno strumento più completo e interessante». Proprio su questa possibilità era intervenuto Roberto Massucci, segretario dell’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive: «Attendere qualche altro mese può essere utile per migliorare la comprensione dell’utilità della tessera del tifoso. Un rinvio a breve tempo non è una preoccupazione eccessiva, basta che il ritardo non sia provocato con l’intenzione di annullare il provvedimento». Massucci vorrebbe aprire un dialogo con i tifosi, anche partendo dalle società: «Te o che la tessera non sia stata compresa bene dai dirigenti sportivi e le tifoserie di conseguenza hanno strumentalizzato alcune argomentazioni poco chiare, vedendola come una schedatura. Credo sia importante aprire un dialogo con i tifosi su tutte le zone d’ombra. Paradossalmente anche il corteo di sabato scorso è stato uno scambio di idee, visto che noi abbiamo risposto in parte alle loro richieste, portando delle modifiche agli articoli 8 e 9 della legge anti-violenza che stanno seguendo il normale iter modificativo in Parlamento». Proprio sull’articolo 9, quello che vieterebbe la possibilità di avere la tessera e quindi di andare in trasferta anche a chi ha già scontato un Daspo, il segretario dell’Osservatorio vuole fare chiarezza: «Escludo il rischio del Daspo permanente: non potranno ricevere la tessera solo coloro che hanno una pena del genere in atto o che siano stati condannati per reati da stadio negli ultimi cinque anni. La modifica vuole rendere l’articolo più chiaro e comprensibile».

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