L’intervista del Romanista al presidente della Open Gate Italia:
“Siamo un possibile partner, ma solo per lo stadio. Con i Sensi? Sì. Con Angelini? Pure. Ma Unicredit non c’entra nulla”. Sono mesi che Tullio Camiglieri, fondatore e presidente della Open Gate Italia, sta conducendo uno studio di fattibilità su un possibile stadio romano. Un lavoro su commissione. Alle spalle c’è un fondo americano.
“Ma non mi chieda a chi fa capo”.
Camiglieri, qual è il vostro compito?
“Abbiamo un mandato esplorativo per capire come realizzare uno stadio a Roma. Uno stadio che sia una risorsa anche per i romani, non solo per il club. In realtà, il mandato si estende ad altre tre città. Confesso che la situazione di Roma è quella più ingarbugliata. Peccato, perché noi puntiamo su una struttura che non costi nulla alla collettività, produca reddito e occupazione e che possa essere vissuta 365 giorni l’anno. Come negli Usa, dove uno stadio solo per il soccer – uno sport che non scalda il cuore degli americani – non avrebbe senso. Lì, il prato rientra dopo le partite e l’impianto si trasforma in una grande arena per i concerti. I ricavi da biglietteria sono appena il 10% del totale. Questo è il modello del nostro fondo, che è specializzato sugli stadi”.
Dopo giorni di silenzio si torna a parlare del discorso societario della Roma, con Francesco Angelini sempre più intenzionato a rilevare la proprietà dei giallorossi. Riportiamo l’articolo della Gazzetta dello Sport sull’argomento.
L’Open Gate Italia è una società di pubblic affairs e comunicazione strategica che interagisce con partner pubblici e privati, sostenendo aziende ed organizzazioni e rappresentando i loro interessi. Il suo presidente, Tullio Camiglieri, ha ammesso di aver ricevuto mandato, da un fondo americano, per uno studio su un nuovo stadio a Roma. Non della Roma, però (leggi le