Da Il Corriere della Sera:
È la città più bella del mondo ma noi romani, qualche volta, ce ne dimentichiamo. Camminiamo in piazze meravigliose, davanti a monumenti pieni di storia, come se attraversassimo una fabbrica. Le racconto cosa mi è capitato quando allenavo il Valencia. Partiamo in treno per Madrid e vedo alcuni dirigenti che scuotono la testa. Avevano visto dei palazzi scrostati, mal dipinti. Dicevano: non è possibile che chi viene da fuori abbia questa immagine della nostra città, dobbiamo parlarne con il sindaco. Mi piacerebbe importare dalla Spagna questo senso civico, questo amore per la propria città».
Claudio Ranieri, allenatore della Roma, nato a San Saba, cresciuto a Testaccio, casa acquistata ai Parioli. Quante Roma conosce? «Una e tante. I miei genitori avevano una macelleria a piazza Testaccio. Ora, al suo posto, c’è una pescheria…».
Comprare casa ai Parioli e andare tutti i giorni a Trigoria, attraversando la città, non è stato un gran affare. «Quando ho comprato casa non sapevo che un giorno avrei allenato la Roma. Lo speravo soltanto. Mi difendo uscendo molto presto la mattina».
Nanni Moretti ci ha fatto vedere quanto è bella Roma in moto. So che lei ne ha una d’epoca. La usa ancora? «Ho una Gilera 124 5V. L’ho comprata a 16 anni.
Claudio Ranieri parla ‘da casa’. L’Utr ha inaugurato una mostra fotografica per gli 80 anni di Campo Testaccio, luogo di infanzia e adolescenza del tecnico: “Sono qui perché sono di Testaccio, questa è casa mia“, ha affermato con orgoglio Ranieri. L’allenatore è tornato sulla prova contro il Bologna e sulla contestazione dei tifosi: “Domenica, il risultato è stato l’aspetto più importante: per noi era fondamentale sconfiggere il Bologna. Adesso siamo concentrati sul Fulham. Loro hanno giocato una grande partita contro il Liverpool, saranno carichi. I ragazzi sono determinati: è brutto giocare con una tensione negativa, dopo un successo c’è molta più scioltezza. La tensione ci sta, ma deve essere nella misura giusta. Io devo difendere la mia squadra e domenica mi è sembrato di giocare con la paura e l’intimidazione perché quando il pubblico ce l’ha con te non giochi sciolto. Vucinic? Si è fatto male al ginocchio prima che io arrivassi e quando sono arrivato io non si è quasi mai allenato. Mai io lo faccio comunque giocare senza allenamento, per cui questo giocatore va aiutato e non criticato. Aiutiamolo, santo iddio!“.