Rosella Sensi e la Roma: silenzio sul deferimento a Moratti e Preziosi

 Dal Romanista:

La Roma è rimasta «a bocca aperta» per la notizia del deferimento di Preziosi e Moratti. La società preferisce tenere un profilo basso, soprattutto perché non è parte in causa. Piuttosto, a seconda di quello che deciderà la disciplinare, la Roma si interesserà solo di eventuali sanzioni. Nel frattempo, il presidente Sensi e tutti i dirigenti giallorossi, non diranno una parola su questo argomento. Il nodo, filtra da Trigoria, sarà sapere se e quale ruolo ha avuto il presidente del Genoa, Preziosi, in tutta la vicenda. La Roma, quindi, resta alla finestra in attesa di conoscere gli sviluppi della questione.

Roma – Italpetroli: “Con Unicredit nessun accordo”

 La nota di Italpetroli a chiudere l’ennesima giornata d’attesa rispetto alla vicenda che riguarda la società dei Sensi e Unicredit, non lascia spazio alla fantasia.  Di seguito l’intero comunicato del gruppo cui si riconduce la proprietà della A.S. Roma:

“Si fa riferimento alle recenti notizie di stampa in merito al procedimento arbitrale esperito dal Gruppo Compagnia Italpetroli, nei confronti di Unicredit. In particolare, in relazione all’udienza del Collegio arbitrale tenutasi lo scorso venerdì 4 giugno e ad un incontro previsto il 23 giugno prossimo tra Rosella Sensi e i rappresentanti di Unicredit, per trovare una soluzione in merito all’esposizione debitoria di Compagnia Italpetroli S.p.A., nonché alle indiscrezioni aventi ad oggetto ipotesi di accordo tra Unicredit e Compagnia Italpetroli.

Unicredit – Roma: la banca pronta al subentro

 Da MF-DJ:

Mercoledi’ 23 giugno, a Roma, e’ prevista una partita dall’esito poco prevedibile, quella tra Rosella Sensi e Unicredit sul debito della holding Italpetroli, che potrebbe finire con il passaggio di mano della As Roma dagli eredi del presidente dell’ultimo scudetto alla banca di Alessandro Profumo. Per la verita’, si legge in un articolo di Mi.Fi., come scritto da MF giovedi’ 3 giugno, anche in questo caso il risultato finale sembrerebbe gia’ delineato, con la banca pronta a rilevare tutti gli asset del gruppo petrolifero (squadra di calcio giallorossa compresa) per ripianare il debito di oltre 325 mln (piu’ interessi) che la famiglia Sensi ha accumulato nei confronti dell’istituto.

Adriano-Rosella Sensi: domani l’incontro

 Dal Corriere della Sera:

Oggi in Italia, domani a Roma e dopodomani della Roma, sotto gli occhi di tutti. È questo il programma di Adriano che, dopo una «scappata» a Milano e sul lago di Como, dove è ancora proprietario di una villa, incontrerà martedì la presidentessa Rosella Sensi e firmerà il contratto che lo legherà per tre stagioni alla Roma. È già sicuro che la maggior parte delle domande che gli verranno fatte verteranno su due argomenti: l’amicizia con il narcotrafficante di Comando Vermelho, che lo ha messo nel mirino del pubblico ministero di Rio de Janeiro, e le clausole rescissorie contenute nel contratto che lo costringeranno a un comportamento irreprensibile.

Unicredit – Italpetroli: -17 al 23 giugno. A.S. Roma: da qui sembra tutto in stallo…

 Per ora non c’è alcuna ipotesi di accordo. Allo stato non esiste alcuna trattativa tra le parti”: Unicredit pare intransigente. Il patto con Italpetroli, auspicato dal Presidente del Colleggio degli arbitri Cesare Ruperto, sembra ancora lontano. Nonostante la tempistica abbia scadenza ravvicinata. Diciassette giorni. Prima di capire e conoscere i destini della A.S. Roma, ovvero l’asset più ghiotto che sta nelle mani di Rosella Sensi e al quale Alessandro Profumo potrebbe davvero pensare di attingere per assicurarsi quel credito regresso che la banca continua a vantare. Ci sono tempi e date, ed è un passo avanti. Ciò non significa – attenzione – che il futuro giallorosso sia roseo.
Positivo, certo, il fatto che si sia schiuso l’uscio e, per una volta, proviamo a guardare attraverso.
Primo dato: se entro il 23 giugno le parti riusciranno a raggiungere un’intesa, verrà immediatamente depositato il lodo arbitrale senza ulteriore necessità di proseguire nella discussione. Secondo dato, evidente: non ci fosse una conciliazione, deciderebbe il collegio arbitrale.
I fatti sono ormai noti: non foss’altro perchè il triangolo Unicredit-Italpetroli-A.S. Roma è stata per troppo tempo cantilena che continuava a ripetersi, matassa senza bandolo.
In realtà, il club giallorosso è sano a tutti gli effetti: secondo in campionato nell’ultima stagione, in linea con i parametri delle società calcistiche e in salute anche dal punto di vista economico. La falla non s’è creata certo nell’imbarcazione giallorossa. Semmai, quello capitolino è un salvagente del vascello Italpetroli a cui Unicredit – imbarcata dalla famiglia Sensi – ha tutta l’intenzione di aggrapparsi per mettersi in salvo. Tradotto: solo la A.S Roma potrebbe garantire – con una eventuale cessione – di cancellare buona parte degli oltre 325 milioni che pareggerebbero i conti.

Sensi – Italpetroli: A.A.A. cercasi alleati

 Da Il Corriere dello Sport:

La partita è aperta e dovrà essere chiu sa in fretta. Possibilmente entro il 23 giugno, o entro fine luglio, come i tre ar bitri auspicano, anche se si potrebbe an dare anche oltre. Italpetroli e Unicreditsono alla resa dei conti, ma il presiden te del collegio arbitrale, Cesare Ruperto, il 23 vuo le giocarsi la carta della conciliazione, chiedendo ai titolari dei due gruppi (Rosella Sensi per Italpe troli e Alessandro Profumo o Paolo Fiorentino per Unicredit) di essere pre senti alla prossima riunio ne del Collegio. Gli avvocati del gruppo Italpetroli confidano nel fatto che il presidente Ruperto accolga l’istanza del gruppo che fa capo alla famiglia Sensi sul calcolo degli interessi, che hanno fat to aumentare sensibilmente il debito. Un’altra data importante sarà il 30 giu gno, quando i revisori dei conti dovran- no approvare il bilancio di Italpetroli. I revisori si riuniranno il 15 e il 20, ma la società di revisione al momento non ha preso una posizione al riguardo. I legali della famiglia Sensi non temono che si possa arrivare all’istanza fallimentare. Intanto ieri una nuova presa di posizione da parte di Unicredit ha riportato le parti su posizioni rigide. « Per ora non c’è alcuna ipotesi di accordo. Allo sta to non esiste alcuna tratta tiva tra le parti» , in riferi mento «alle notizie appar se in merito alla cessione del 51% di Italpetroli dalla famiglia Sensi al gruppo Unicredit e o alla cessione della As Roma allo stesso gruppo bancario. Il brevissimo rinvio dell’udienza arbitrale al 23 giugno è un atto previsto dallo stesso regolamento arbitrale » ha precisato un portavoce della banca all’Ansa.

Sarà Profumo il prossimo Presidente della Roma?

 Unicredit-Roma: il futuro in due settimane. Secondo il Giornale la conlcusione più probabile della questione del debito di Italpetroli con la Banca di Piazza Cordusio ha una sola direzione, la vendita della Roma:

Sarà Alessandro Profumo il prossimo patron della Roma? Con buona pace dei tifosi, è questa la conclusione più probabile della battaglia legale che oppone ormai da oltre un anno Italpetroli e Unicredit. L’istituto di Piazza Cordusio è creditore per oltre 325 milioni – nonchè socio al 49 per cento – della holding della famiglia Sensi che controlla la squadra giallorossa: i prossimi giorni saranno decisivi per trovare una conciliazione, e non sarà facile, visto il clima delle ultime settimane, a base di comunicati polemici e smentite al veleno. Di certo, per il momento, c’è solo la scadenza: il 23 giugno, data in cui si dovrà tenere l’udienza arbitrale, rinviata ieri proprio per dare alle parti il tempo di cercare una soluzione.
Nulla di ufficiale trapela sulle ipotesi a cui stanno lavorando i legali, ma – stando alle indiscrezioni, con l’imprimatur dell’agenzia Radiocor – una bozza di intesa esiste già: tutti gli asset di Italpetroli, primo fra tutti il «gioiello di famiglia», l’As Roma, passerebbero a Unicredit, ad eccezione di alcuni immobili che resterebbero di proprietà della famiglia Sensi.

Unicredit-Italpetroli: il futuro della A.S. Roma decretato in 19 giorni

 L’arbitrato tra Italpetroli e Unicredit è una partita con tanto di trofeo. In bacheca, le sorti della A.S. Roma, ovvero dell’asset più ghiotto che sta nelle mani di Rosella Sensi. Il direttore di gara, stavolta, non ha giacchetta nera ma veste in maniera più formale. Giacca e cravatta. Dovesse mai fischiare un fallo inesistente, nessuno dia la colpa Pierluigi Collina. Stavolta, non sarebbe causa di eventuali conseguenze. Dopo un primo tempo scialbo, durato più di un anno e nel corso del quale s’è fatta pretattica, la ripresa si annuncia di fuoco. Poco importa se – a fronte dei primi 45′ trascorsi in 365 giorni – la seconda parte di gara si consumerà in 19 intensissimi giorni. Perchè, in un senso o nell’altro, a un verdetto occorre arrivarci. Agli amanti delle scommesse, più di altre volte, consigliamo di astenersi da ogni puntata. Troppi se. Una valanga di condizionali. Agli amanti della Magica inutile dire di astenersi dal fare il tifo. Ma, i più deboli di cuore, stavolta stiano a casa.

 Il futuro in 19 giorni. Saranno determinanti mosse e strategie però – pare di capire – mai come stavolta potrebbe rivelarsi risolutorio un fitto rapporto di pubbliche relazioni. Tra avvocati, in verità. La A.S. Roma entra nell’intreccio economico che interessa Unicredit e Italpetroli in maniera (in)diretta. A leggere nel dettaglio ramificazioni e branchie, è dentro fino al collo. Perchè la società giallorossa, a ben vedere, è l’unica fetta della torta di Italpetroli con cui Unicredit potrebbe sfamarsi a sufficienza. Ballano oltre 325 milioni di euro (più interessi) vantati dalla banca che – a furia di pagherò – ha solo voglia di incassare quanto preteso. Al fine di raggiungere una mediazione, la holding di casa Sensi ha optato per l’arbitrato.

Unicredit – Roma – Angelini: triangolo possibile?

 Futuro societario: secondo Repubblica tra Unicredit e Italpetroli si troverà un accordo, la Roma finirà nelle mani della banca che la venderà al migliore offerente, con Angelini in pole position:

Alla fine si troverà un accordo, l´As Roma finirà nelle mani di Unicredit che nel giro di pochi giorni la venderà al migliore offerente (in pole position c´è l´imprenditore romano, Francesco Angelini, mister Tachipirina, magari aiutato da qualche fondo), e alla famiglia Sensi rimarrà lo “spicciolo” di qualche immobile, macerie di quell´imperio del petrolio costruito dal capostipite Franco. Alla fine andrà così. È inevitabile. Tutto sta a capire attraverso quale percorso si arriverà a questo esito, in quanto tempo e, soprattutto, se abbastanza presto per poter pensare di fare una campagna acquisti sensata per la prossima stagione.
Nell´incontro avvenuto ieri nello studio del presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto, le parti si sono dette disposte a raggiungere un accordo. Accordo che dovrebbe essere ratificato nella prossima udienza, il 23 giugno. Su quali basi si possa trattare non è chiaro.

Italpetroli – Unicredit: venti giorni per scrivere “The end”

 MF Dow Jones:

Venti giorni. Un tempo equo, o se volete tranchant, comunque sufficiente per stare dentro o fuori. Alle volte basta anche meno per mettersi d’accordo e dirsi addio.
Venti sono i giorni che Unicredit e Italpetroli si sono dati per provare a mettere su un foglio due firme, una soluzione. Due firme: quella di Rosella Sensi e quella di Alessandro Profumo per mettere la parola fine di mesi di botta e risposta, di citazioni in tribunale, di comunicati stampa. La sigla “the end” ad un matrimonio nato diversi anni fa e andato avanti a fatica, soprattutto negli ultimi tempi.

Rosella Sensi: “Vendere la Roma? Si, a chi ha un progetto serio, anche se a malincuore”

 Da Panorama:

“Uffa, lei mi chiede di Totti, di De Rossi, di Adriano, di Italpetroli, dei debiti, di Mourinho, di Spalletti, degli ultrà, ma io voglio parlare della società, di questo piccolo miracolo sportivo ed economico, di questa seconda squadra che è quella dei magazzinieri, dei massaggiatori, dei centralinisti. Vorrei parlare del progetto vincente costruito a poco a poco che ora tutti ci invidiano, invece sempre le stese cose.” Così sbuffa Rosella Sensi, 38 anni, presidente e Ad della As Roma.
Presidente Sensi, avrebbe mai sperato che Davide Roma quasi battesse Golia Inter? “Per come è iniziata, no. Le dimissioni di Luciano Spalletti erano inaspettate, ma quella è stata l’occasione per potere avere con noi Claudio Ranieri, che è stato, insieme a tutti gli altri, l’artefice della splendida stagione.”
Un rimpianto? “Non aver vinto alla fine, anche se ci sentiamo i vincitori morali”.
Ma l’Inter era onestamente più forte… “Una squadra più forte che abbiamo battuto e che ha vinto all’ultima giornata”.
L’aggressività dialettica di Mourinho vi ha mai infastidito? “Si, credo che quando si fa questo lavoro si debba avere la responsabilità di quello che si comunica. Quindi l’aggressività nel mondo del calcio non è mai un aspetto positivo.”
Beh, a proposito di aggressività, Francesco Totti, suo fratello minore e il figlio maschio che suo padre Franco non ha mai avuto, ha rifilato quel calcione a Balotelli… “Francesco ha sbagliato e lo ha anche ammesso.

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