Quattro giorni e giocarsi tutto. Campionato, Champions League e pure futuro societario. Stasera il Napoli, lunedì il Cda di Roma 2000 che dovrà dare il semaforo verde alla cessione agli americani, mercoledì, sempre in notturna, la sfida d’andata degli ottavi di finale di Champions League contro lo Shakhtar di quella vecchia volpe di Mircea Lucescu.
CAMPIONATO – Non crediamo di poter essere tacciati di pessimismo sostenendo che stasera contro il lanciatissimo Napoli di Mazzarri per la Roma passi l’ultimo treno con la parola scudetto attaccata sui vagoni.
Roma 2000
Cessione Roma: Cda di Roma 2000 convocato lunedì
Il giorno è lunedì. Tutto sta procedendo secondo i programmi. […] Dall’altra parte dell’Atlantico sono praticamente arrivati i documenti richiesti, ci sono le condizioni per passare alla fase finale di una trattativa che in qualche modo è storica per il nostro calcio. Perché se non ci saranno sorprese, al momento molto difficilmente immaginabili, la Roma passerà di mano, brindando alla prima volta di un nostro grande club in mani straniere, quelle a stelle e strisce di mister Thomas DiBendetto e soci.
Cessione Roma, gli arabi non sono Aabar. Rothschild, Unicredit, Roma 2000: comincia il vaglio delle offerte
L’ARABO NON C’E’ PIU? Tutti a immaginare un futuro arabo graffiato su milionate di dollari made in Aabar, mentre questi – notizia freschissima – più che all’investimento per diventare proprietari unici della Roma pensano alla Formula 1: Mercedes acquisirà il totale controllo della scuderia di Ross Brawn rilevandone, con il partner arabo Aabar, il restante 24,9 per cento (già in loro possesso la quota eccedente pari al 75,1%). L’operazione dovrebbe essere chiusa entro il 13 marzo, giorno del primo Gp del 2011 in programma in Bahrain. Il popolo sognava, e stava cominciando a farlo col turbante sul cuscino. Poi, la sveglia ha sentenziato da sè: appunto, sognava. Ha sviato il legame esistente tra Unicredit (che è al contempo proprietaria della Roma) e il fondo di Abu Dhabi, il quale detiene quasi il 5% del capitale dell’istituto di credito congiuntamente all’altro dato, secondo cui la società Claraz SA, con sede a Lussemburgo, avvalendosi dell’assistenza dello studio legale Dla Piper, avesse fatto da intermediario con la banca nella formulazione di una offerta vincolante per l’acquisto della Roma.
TASSELLI. E’ bastato affidarsi alla certezza che Claraz SA abbia in corso affari nel contesto arabo e l’altrettanto evidenza – scusate se è poco – che uno dei soci della Lomeny Strategies SA (divenuta Claraz SA nel settembre 2010) fosse parte dell’organico della Banque Privèe Edmond de Rothschild Europa per chiudere con linearità il teorema. Perchè Rothschild è l’advisor indivisuato da Unicredit per trattare la cessione del club. Andando a spulciare negli archivi alla voce “Rothschild” si scopre che i tentacoli economici del gruppo sono sempiterni e ovunque. Per citare qualche legame tricolore: Tiscali, Seat Pagine Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL Banca Nazionale del Lavoro, Banca Intesa, Bipop-Carire, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca 1473, Finmeccanica. Rothschild, Arabia, Aabar: coincidenze che portano dritte lì. Aabar ha presentato un’offerta per acquisire la Roma, s’è detto: è corsa a due, col povero yankee DiBenedetto destinato in apparenza – ogni secondo di più – a fare la fine che fece, nel 2008, George Soros (con il socio di avventura, Joseph Tacopina). Accadde allora che il magnate di origine ungherese si avvicinò al club giallorosso: la Inner Circle Sports, merchant bank Usa specializzata, e la famiglia Sensi, attraverso il suo rappresentante legale Gianroberto De Giovanni, intavolarono una trattativa condotta dagli americani attraverso l’ausilio di Banca Rothschild e degli studi legali Tonucci e Cleary Gottlieb. Ogni conciliabolo si arenò a sorpresa il 18 aprile di quell’anno, quando agli emissari americani, pronti a firmare l’impegno vincolante all’acquisto, venne presentata l’offerta alternativa di una non meglio identificata cordata araba. Il club, stando alla valutazione dell’entourage di Soros, valeva allora tra i 270 e i 283 milioni di euro. Non se ne fece nulla. Sparì Soros e sparirono – in realtà non comparvero mai – anche gli arabi.
Angelini offre 200 milioni, Unicredit gongola. E Rosella Sensi?
Il Romanista torna a illustrare i dettagli – in continua evoluzione – della questione societaria. Il destino della A.S. Roma pare sempre più nelle mani di due persone – Rosella Sensi e Francesco Angelini – e di un Istituto, Unicredit. La fresca novità è legata all’offerta che Angelini ha ufficializzato a Unicredit: una cifra che oscilla intorno ai 200 milioni di euro che il gruppo di credito ritiene più che interessante. Ora che succede?
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