Torneo di Parigi: Menez vuole essere la stella

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Rap, rapine, rapporti che non si rompono, perché le radici – se vuoi crescere – devono durare per sempre. A raccontare la Banlieue 94 di Parigi, la difficile periferia dove Jeremy Menez è cresciuto e a cui ha dedicato il suo numero di maglia, più che i monosillabi del talento francese ci pensano la cronaca nera e i video di You Tube. «Non c’è lavoro, non ci sono prospettive, non c’è futuro», rappano ribelli i giovani figli del melting pot francese, generazione di mezzo tra l’Africa ormai lontana e un’integrazione colpevolmente lenta. Facce truci (bianche, nere, magrebine), cappucci perennemente tirati sulla testa, mani che si muovono in continuazione: tutti frammenti che s’infilano tra immagini di auto bruciate, scontri con la polizia, moto riprese in impennate lunghissime che sanno di sberleffo.

Ranieri: “Il torneo di Parigi sarà un bel test”

 Dal Romanista:

È soddisfatto Claudio Ranieri dopo la vittoria per 2-1 nella terza amichevole stagionale. Un risultato non scontato, perché arriva «contro una squadra che sta meglio di noi fisicamente». La Roma, infatti, paga il grande lavoro di questi giorni: «Sì, eravamo un po’ imballati, ma sono comunque felice perché è stato un buon allenamento e hanno giocato bene quelli che, in genere, vengono impiegati meno». Ai microfoni de La 7, Ranieri conferma le sue impressioni positive sul ritiro: «È stato un gran bel raduno, siamo soddisfatti. Il bilancio è buono, adesso ci aspettano sfide sempre più impegnative».

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