Solo, dimenticato, immalinconito: strano momento quello di Mirko Vucinic. Tra i volti della notte di Cluj, divisi tra qualche sorriso, molto nervosismo e lo sguardo furibondo di Burdisso dopo la lite con Totti, si nascondeva anche il suo: sguardo basso, delusione evidente e nessun tentativo di provare a nasconderla. Novanta minuti a Verona con una Roma imbottita di seconde linee (a cominciare da Adriano, suo partner offensivo) e neanche uno a Cluj, per una partita utile solo alla qualificazione, già ampiamente decisa nel primo tempo, nonostante i problemi fisici di Borriello (dolore alla spalla che gli impediva di saltare e muoversi liberamente) e la prova opaca di Totti.
Baptista e Okaka per Behrami
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