Da Lazio a Lazio, Cassetti: come cambia la vita

 Da Il Messaggero:

Poi dicono che la vita non è un film. Il riavvolgimento rapido delle emozioni è decisamente pazzesco, ma tutto comincia quattro mesi fa, il 6 dicembre 2009, quando il terzino di riserva della Roma Marco Cassetti, riconoscibile dalla maglia numero 77, entra in campo in sostituzione dell’infortunato Mexes e al minuto 77 incoccia di destro il pallone della vita che fa plof dentro la porta di Muslera, affonda la Lazio e fa saltare in aria come un tappo il derby. Cassetti dedica il gol alla moglie «che sta sempre a casa con i bambini e non esce mai», roba soap per uno stopper di trentadue anni che stava per essere ceduto alla Fiorentina (Spalletti aveva dato l’ok) e che in quel momento è la quarta scelta della Roma sulla fascia destra dopo Burdisso, Motta e Cicinho.

Coreografia Lazio-Roma: uno sfottò sull’Aquila fino in Tevere

 Da Il Messaggero:

Curva e Distinti Sud. Ma pure la tribuna Tevere. Naturalmente, lato Sud. Tutto lo stadio, tutto l’Olimpico romanista, parteciperà domenica alla coreografia del derby. È quanto filtra da ambienti vicini alla Curva. I particolari? Si sa che a dominare la scenografia saranno un lupo e un’aquila. E che il leitmotiv dello sfottò scorrerà lungo i binari dell’ironia. Il tifo romanista punta così a sdrammatizzare: da più parti, compresa la nostra testata, si stanno susseguendo appelli alla calma.

Lazio-Roma: zona “cuscinetto” in Tribuna Tevere

 Da Il Messaggero:

La fascia centrale della Tribuna Tevere domenica pomeriggio sarà vuota. Una misura di sicurezza necessaria per annullare quello che nel derby tra Lazio e Roma potrebbe essere l’unico punto di contatto tra i tifosi delle opposte fazioni. A separarli, infatti, ci saranno oltre un centinaio di steward delle due società calcistiche e un contingente delle forze dell’ordine per evitare i tafferugli che si sono registrati nelle ultime edizioni della stracittadina. Olimpico blindato.

Toni vuole Lazio-Roma

 Da Il Messaggero:

Luca Toni in vita sua non ha mai giocato un derby, ma ha già affrontato dieci volte la Lazio. Il suo bilancio parla di tre vittorie, due pareggi e cinque sconfitte, con un totale di cinque reti. La prima, anzi le prime due portano la data del 16 gennaio 2005, Lazio-Palermo 1-3; l’ultima il 3 dicembre del 2006, Fiorentina-Lazio 1-0. In mezzo un’altra doppietta, il 29 maggio 2005, in Palermo-Lazio 3-3. Domenica, Claudio Ranieri permettendo, per Toni non sarà il primo derby della capitale, ma il primo derby in assoluto della carriera, visto che a Treviso, Vicenza, Brescia, Palermo e Firenze non conoscono questa partita. «Non vedo l’ora di giocarlo», ha scritto l’altro giorno sul suo sito internet. In occasione della sfida d’andata, lo scorso 6 dicembre, Luca era ancora al Bayern Monaco: non giocava per dissapori con Louis van Gaal, ma già sapeva che la Roma lo stava cercando in vista del mercato di gennaio.

Derby, Totti: il gol manca da cinque anni

 Da La Repubblica:

Gira che ti rigira, il derby è fatto di tante storie che tornano, statistiche impolverate da tirar fuori e consultare, perché, in fondo, è un mini-campionato nel campionato e i numeri negli anni fanno storia a sé. Per questo non fa effetto pensare che Francesco Totti è il giocatore ad aver giocato più stracittadine romane, con ben 32 presenze. Niente di strano, verrebbe da dire, mentre la stessa sensazione non si può certo avere quando si guarda all’ultima volta in cui Francesco ha segnato alla Lazio: bisogna addirittura tornare alla stagione 2005- 06, la prima con Spalletti in panchina. Era ottobre e Totti aspettava il primogenito Cristian. La moglie Ilary, in tribuna con il pancione, ha così applaudito l’ormai storica esultanza del capitano, quel parto del pallone simulato a bordo campo.

Roma, in casa tanti derby mondiali

 Da Il Romanista:

Buenos Aires, Rio De Janeiro, Liverpool, San Paolo, Madrid, Siviglia. Dopo che hai giocato tutti i derby più sentiti del mondo, puoi affrontare quello di domenica sera con una certa tranquillità. Perché, se è vero che la partita dell’Olimpico è fondamentale, una delle più importanti di sempre della nostra storia, è altrettanto vero che la Roma può contare su giocatori che sanno come gestire certe situazioni. Hanno già affrontato la tensione, l’hanno superata, sanno come si fa a vincerla. Julio Sergio, Juan, Riise, Taddei, Julio Baptista e Burdisso, sono già vaccinati. A cominciare proprio dall’argentino, che è reduce da anni di stracittadine milanesi, ma che, soprattutto, ancora prima veniva da otto anni di Boca Juniors. A detta di molti, il “Surperclasico”, il derby di Buenos Aires, è uno dei pochi (insieme all’Old Firm di Glasgow) a essere più “caldo” di quello di Roma.

Cassetti-Riise: quando i gol decisivi vengono dalle fasce

 Da La Gazzetta dello Sport:

Tutte le fasce portano a Nord. I due esterni della Roma sono un bresciano di 33 anni (Marco Cassetti) e un norvegese di 30 (John Arne Riise). Il primo è rinato con l’avvento di Ranieri, il secondo sta vivendo una grande stagione dopo le incertezze della prima. Cassetti è entrato nella storia della Roma nel derby di andata: segnò al 77’ il gol dell’1-0. Minuto 77, come il numero di maglia. Ieri, in allenamento, i tifosi hanno incitato più volte Cassetti: «Purgali ancora».

Ranieri pensa al 4-4-2: Totti, Toni e Vucinic chi rimane fuori?

 Da La Gazzetta dello Sport:

Non saranno rime da Dolce Stil Novo, ma l’effetto emozionale, per alcuni, non è poi così meno efficace. «Cor To-To-Vu ma chi ce ferma più?!», cantavano ieri i tifosi giallorossi (una settantina) fuori dai cancelli di Trigoria, nonostante il gentile sgombero chiesto dalla polizia, anticipo di un derby che si annuncia blindato nella zona dell’Olimpico già da sabato mattina.

Rizzitelli: “Sentivo il derby due settimane prima”

 L’ex giallorosso Ruggiero Rizzitelli, ai microfoni di Centro Suono Sport, è tornato a parlare della corsa scudetto e della delicata sfida di domenica contro la Lazio (ore 18.30): “Il derby è una partita fuori dal campionato, non si deve guardare la classifica. Ranieri li vede tutti i giorni e sa chi è più in condizione. Sono tutti giocatori importanti ma è bello avere tutte queste soluzioni. La Roma prima non aveva un punto di riferimento con le caratteristiche di Toni lì davanti, la voglia ce l’hanno tutti dopo una rimonta del genere. Tutti hanno voglia di giocare questa partita ora, anche Giorgio Rossi. Il gruppo è unito e vuole vincere”. Rizzitelli poi si sofferma sulla sfida dell’Inter di venerdì sera: “La Juve ha orgoglio e può trovare la giornata giusta e giocare ogni 3 giorni non è facile. Questa giornata può chiudere il campionato”.

Rimpianti per non aver lottato per lo scudetto?
“A Roma-Parma del 2001 avrei pagato per stare in campo”.
Il minore stress per non essere partiti da favoriti può essere un vantaggio?
“Si, all’inizio era un vantaggio. Il problema è adesso che è prima e bisogna vedere come reagiranno al primato. Prima era tutto di guadagnato, ora devono tenere la tensione fino alla fine”.

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