Lazio-Inter: minacce a Lotito

 Da La Gazzetta dello Sport

Sarà il caso a Roma di cominciare a trattare la violenza da stadio e le minacce ultrà come problema sociale, almeno un po’ più delicato del traffico o delle buche. Succede, in questa città, che i presidenti dei due club girino scortati, che uno dei due riceva un proiettile, che un ragazzo venga accoltellato alla gola, che le due tifoserie pensino ad un secondo round dopo il primo, insoddisfacente, del derby, e che, per questo, l’Olimpico domani debba presentarsi ancora una volta blindato.

Coppa Italia, Roma-Inter: tifosi Lazio in settore ospiti?

 Da Il Corriere della Sera:

L’operazione Coppa Italia è già scattata, in un clima di tensione esasperato dai veleni di Lazio-Inter che non accennano a diminuire. Domani sera all’Olimpico la Roma e i nerazzurri di Mourinho si giocano ancora una volta la Coppa Italia. È stato predisposto dalla Questura e dalla Digos un piano per rendere il più possibile sicura la sfida sia all’interno sia all’esterno dello stadio. I sostenitori dell’Inter che raggiungeranno la città saranno monitorati fin dalle sedi di partenza, bus e auto verranno controllati convogliati nelle aree predisposte, mentre dentro l’impianto la demarcazione fisica tra le tifoserie sarà più evidente del solito: cordoni di agenti e di steward le terranno a debita distanza.

Lazio-Inter, Pradè: “Esibizione in mondo visione”. Roba da scapoli-ammogliati…

 Daniele Pradè è ricorso all’espressione più significativa: un’amichevole? Macchè, Lazio-Inter è stata un’esibizione in mondo visione. Sono le parole con cui il dirigente romanista prova a stendere un velo pietoso su quanto accaduto all’Olimpico nel corso della 36/a giornata di serie A. Pradè ha parlato ai microfono di Roma Channel e, anche se le parole usate sono differenti, è evidente il richiamo a quelle sfide di diletto che non servono a nulla. Come tra scapoli e ammogliati.

ROMA-SAMPDORIA. “Ha rappresentato una battuta d’arresto: il primo tempo è stato fantastico, avremmo potuto segnare 3 gol, poi la sfortuna e gli episodi contrari hanno determinato una sconfitta dolorosa. Che ci ha portato a lavorare sull’aspetto psicologico: a Parma abbiamo affrontato la partita con lo spirito vincente. Il Parma si è rivelato un avversario determinato, ma a me piace sottolineare la nostra prova di forza e di squadra: una squadra tosta e determinata, sostenuta dai suoi tifosi”.

Lazio, Lotito: “Non chiediamo scusa, aspettiamo di riceverle”

 In serata, il comunicato ufficiale di Claudio Lotito che ha voluto affrontare, una volta per tutte, le polemiche che si sono trascinate dopo Lazio-Inter:
IMPEGNO. La polemica che è seguita all’incontro di calcio Lazio-Inter costituisce occasione per riprendere alcuni temi sui quali la Lazio, ed il suo Presidente, si sono costantemente impegnati in questi anni. Abbiamo più volte ribadito la necessità che l’antagonismo sportivo rimanesse nei confini della dialettica civile, senza mai debordare in violenza verbale o fisica e senza offendere la dignità dell’avversario: invece abbiamo assistito a manifestazioni, specie in occasione dell’ultimo derby, che hanno profondamente ferito la tifoseria laziale e che hanno generato un clima di istigazione alla violenza che si è protratto per tutta la settimana“.
MINACCE.A tali manifestazioni si è accompagnata la cassa di risonanza della stampa e delle radio locali; ci si è poi lasciati andare a vere e proprie minacce fisiche sia ai calciatori che al Presidente ed ai dirigenti della Lazio, creando un clima di tensione che ha profondamente danneggiato l’immagine dello sport nella capitale e nel paese. La Lazio ed il suo Presidente ne sono stati vittime destinate: si è arrivati alla minaccia di morte (se non battete l’Inter siete finiti) inviata per posta, accompagnata da proiettile di grosso calibro, ma non per questo la battaglia contro un tal modo di intendere l’antagonismo sportivo è stata abbandonata“.

Lazio, prime dichiarazioni ufficiali. De Martino: “Non accettiamo lezioni”

 Post Lazio-Inter. Prime dichiarazioni ufficiali riconducibili alla società biancoceleste. Le frasi sono di Stefano De Martino, intervenuto ai microfoni di Teleradiostereo. Il responsabile della comunicazione laziale ha replicato alla marea di accuse piovute addosso al club in seguito alla gara contro i nerazzurri.
Stiamo raccogliendo il materiale e le dichiarazioni, la Lazio non ha intenzione di rimanere a guardare di fronte a certe accuse pesanti e disdicevoli. Tutto quello che sta avvenendo adesso ci sarà qualcuno che lo pagherà dopo, chi fa certe dichiarazioni deve prendersi la responsabilità di quello che dice di fronte alle sedi opportune.

Montali: “Ora la Roma, ma domani? Il calcio deve cambiare”

 Gian Paolo Montali, coordinatore delle risorse umane della Roma, a Radio Anch’io lo Sport. Lazio-Inter, certo, ma non solo. Il dirigente giallorosso ha preso parola per affrontare in senso lato gli episodi circoscritti alla gara dell’Olimpico tra i biancocelesti e i nerazzurri.
INDIGNAZIONE.Penso che la cosa che dovrebbe indignare chi si occupa di sport in questo Paese è quello che è successo ieri sera all’Olimpico. Chi era più in imbarazzo sul campo erano i giocatori dell’Inter, la società e il presidente. Si è scritta una delle più brutte pagine dello sport italiano. Io ho tastato il calcio in prima persona, ed è uno sport. Vedere l’Inter ieri, una squadra così forte, così nobile, dover giocare in quelle condizioni è stato imbarazzante. Magari l’Inter ieri se avesse giocato come sa avrebbe vinto comunque, ma quella scritta ieri è veramente una brutta pagina di questo sport“.
STESSO ORARIO.Si era detto che fosse necessario. Ormai era stato deciso così, ma se le gare di ieri fossero state giocate tutte allo stesso orario sicuramente qualcosa sarebbe andato diversamente. C’è la paura che il calcio sia condizionato da cose esterne che non abbiano niente a che fare con l’etica sportiva. Noi mercoledì sera giocheremo contro l’Inter, una grande squadra, e se giocherà l’Inter una partita straordinaria, saremo i primi a riconoscerlo e questo credo sia la vera realtà dello sport in Italia“.

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