Roma, Inter, Milan e Juventus: nuove alleanze

 Dalla Gazzetta dello Sport

La galassia Roma: amici, nemici, alleanze, rivalità. Dietro ai nomi che fanno sognare e alle cifre che fanno barcollare, c’è un mondo di rapporti: è la base del mercato. Difficile trattare con il «nemico», impossibile acquistare un giocatore se non hai buoni rapporti con il suo agente. I rapporti con le big. Nella Roma di questa capricciosa estate 2010, i rapporti con le big stanno cambiando. Splende il sereno con la Juventus, dove l’arrivo di Marotta, dirigente stimato a Trigoria, servirà a cementare relazioni che negli ultimi anni sono state buone. Taddei rischia di andare alla Juve a parametro zero, ma alla Roma non lo prenderebbero come uno sgarbo. Situazione stazionaria con il Milan, dove tra Galliani e Rosella Sensi non ci sono mai stati problemi e dove Silvio Berlusconi ha speso più volte una buona parola per evitare che lo scontro con le banche potesse far saltare l’establishment attuale.

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 La Gazzetta dello Sport fotografa così il mercato della Roma

I nomi che possono portare soldi importanti sono due: Baptista e Mexes. Il brasiliano, nonostante la stagione grigia, ha ancora un mercato di alto livello: Spagna e Inghilterra. In Italia, era stato abbozzato un discorso con il Genoa, ma dalle nostre parti lui considera solo Inter, Milan e Juventus. Asorpresa, potrebbe tornare in ballo nell’operazione-Burdisso: dipenderà dal prossimo allenatore dell’Inter. La questione-Baptista è destinata ad avere tempi lunghi. La Roma vuole aspettare il Mondiale: se la Bestia gioca e segna, il prezzo del cartellino sale. Il valore attuale è di sette-otto milioni: il Sud Africa può portarlo a quota dieci. Mexes ha mercato e una clausola da sedici milioni, valida solo in una finestra temporale molto breve (due settimane entro la fine della stagione).

Se Delneri va alla Juventus, Taddei potrebbe seguirlo

 Dal Romanista

«Di mercato parleremo alla fine del campionato, ora conta solo la corsa scudetto». Era questo il ritornello che ci siamo sentiti ripetere negli ultimi tempi da Trigoria. Ora che il campionato è finito, purtroppo non come speravamo tutti, si dovrà per forza cominciare a parlare di rinnovi, riscatti, acquisti e cessioni. Scontato il rinnovo di Julio Sergio, per il quale manca solo l’annuncio del prolungamento per i prossimi quattro anni, restano due le questioni più spinose: il riscatto di Nicolas Burdisso, che ha detto chiaro e tondo che vuole rimanere giallorosso, e il prolungamento di Rodrigo Taddei. Per l’argentino la società giallorossa dovrà incontrare il prima possibile l’Inter mentre gli incontri con l’agente del brasiliano vanno avanti già da un po’ ma non si è ancora arrivati ad un accordo.

Da Herrera a Cuper: le speranze della Roma

 Da Il Romanista:

A furia di ripetere “non succede, ma se succede…”, eccoci qua, col risultato – almeno per il momento – che probabilmente non succede per davvero. O magari, invece sì. «L’esperienza – sosteneva Ranieri in sala stampa – mi insegna che nel calcio nulla è impossibile». La storia è lì a testimoniarlo. Era la stagione ‘66/67, quando l’Inter di Helenio Herrera e dell’allora presidente Angelo Moratti perse, in meno di due settimane (dal 25 maggio al 6 giugno), Coppa dei Campioni, Campionato e Coppa Italia.

Ranieri, la garanzia

 Da Il Messaggero:

Viaggiando con dieci punti di ritardo dalla capolista Inter, Claudio Ranieri un anno fa era considerato un allenatore fallito. La sua Juventus stentava, per mille motivi non riusciva a salire più in alto del secondo posto ma la dirigenza, la stampa e i tifosi bianconeri avevano individuato in lui, soltanto in lui il capro espiatorio della grigia situazione. E così il suo esonero, invocato come la medicina giusta per tutti i mali juventini, era più che una semplice ipotesi. La sera del 18 aprile dello scorso anno, la Juventus ospitò all’Olimpico di Torino l’Inter di Josè Mourinho in una partita che avrebbe potuto regalare punti importanti in classifica a Del Piero e compagni e ossigeno puro all’allenatore in difficoltà.

Capello: “Ranieri e Roma super, Juventus la delusione”

 Da La Gazzetta dello Sport:

Meno di due mesi al Mondiale. Inglesi bocciate ai quarti di Champions. Il destino nella caviglia di Rooney. Nubi sul Sudafrica. Sereno su Fabio Capello.

Che fine ha fatto la superpotenza Premier? «Le protagoniste degli scorsi anni hanno venduto giocatori importanti, vedi il Manchester United che ha perso Ronaldo e Tevez. Si sono tutte indebolite. Dall’Arsenal al Chelsea, al Liverpool».
Questione di soldi?
«La crisi finanziaria mondiale s’è fatta sentire anche in Premier, salvo al Manchester City.

Rimonte magiche: Mourinho come Herrera?

 Da Il Romanista:

Ora che la Roma è prima per lei comincia un altro campionato. Così deve ragionare l’inseguitore che si trasforma in lepre, altrimenti la soddisfazione di aver raggiunto chi lo precedeva finisce con l’insinuare nella sua mente il subdolo tarlo dell’appagamento. Ne sa qualcosa la Roma di Eriksson che nel 1985-86 riprese ben 8 punti alla Juventus capolista agguantandola alla terz’ultima giornata.

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