Roma-Basilea, Burdisso: “Sono pronto”

 Dal Corriere dello Sport:

Ieri sembravo proprio un bandito perfetto. Ricordato che è stato Claudio Ranieri a definirlo bandito con l’intenzione di fargli soltanto un complimento, Nicolas Burdisso si è presentato in sala stampa con quella faccia da uomo che non deve chiedere mai e con tanto di cerotto sopra l’occhio si nistro, la protezione necessaria per i tre punti che gli sono stati applicati al termine della partita contro il Genoa (giocata in buona parte dal l’argentino con un turbante in testa). Cerotto o non cerotto, toccherà ancora a lui, stasera, comandare la difesa giallorossa in cui si prevede un turno di riposo per Juan e l’inserimento di Philippe Mexes a far coppia con il bandito.

Roma “tradita” dai brasiliani

 Dal Corriere della Sera:

In rosa se ne contano otto, due per ruolo. I portieri-rivali Julio Sergio e Doni, Juan e Cicinho in difesa, Taddei e Fabio Simplicio a centrocampo e Adriano e Julio Baptista nel reparto offensivo. Sono i brasiliani della Roma, mai così numerosi nella Storia del club, protagonisti smarriti tra vistosi cali di rendimento, infortuni più o meno misteriosi, varie ed eventuali. Una chiave, anche questa per spiegare i mille perché di una crisi di gioco e risultati. Per togliersi dai guai, a partire già dall’impegno di sabato prossimo con il Genoa, Ranieri avrà bisogno anche del loro apporto.

Roma: tante facce per una crisi

 Dal Messaggero:

Facce da crisi. Tante, troppe. Per non far torto a nessuno, diciamo pure un po’ tutti. Dalla società, all’allenatore, pesando per i giocatori, nessuno escluso. Facile sostenere oggi: colpa di Ranieri o, per rimanere al tema del lunedì, di Totti. Scontato, banale. Ma qui, se il gioco non funziona, è anche perché tanti protagonisti della scorsa stagione, per un motivo o per un altro, latitano, non sono al meglio, pensano ad altro oppure vengono da infortuni pesanti. Partendo dal portiere (Julio Sergio) che non c’è, arrivando a Vucinic che, rispetto al trend del girone di ritorno, è indietro. In mezzo, tanti altri: Riise, Burdisso, Juan, Pizarro. Tutti al di sotto dello standard, e c’è anche chi, come Adriano, è venuto a Roma con mille buoni propostiti e in pratica non s’è mai visto.

Roma: la difesa è la brutta copia di sé stessa

 Dal Corriere della Sera:

Diciassette reti subite in nove gare ufficiali. Undici in sei, contando solo il campionato, anche se il dato numerico è fortemente condizionato dalla grandinata di Cagliari. La media sfiora i due gol a partita e lascia pensare a un cedimento strutturale. Di più, un autentico crollo. Mentre nell´ambiente Roma si dibatte sul modulo tattico che faciliti la coesistenza degli attaccanti, il problema più pressante è il fallimentare rendimento del pacchetto arretrato – l´ultimo della serie A – che colloca la squadra giallorossa al penultimo posto in classifica con la miseria di cinque punti all´attivo.

Statistiche Roma: peggior difesa e terz’ultimo attacco

 Dal Corriere della Sera:

Peggior difesa con 11 gol subiti. Attacco anemico (5 gol), solo Udinese (3) e Cesena (4) hanno fatto peggio. Una sola vittoria in sei giornate. Condizione atletica deficitaria, anche se Ranieri non è d’accordo, confermata da un dato: su 17 gol subìti (Supercoppa italiana, Champions League e campionato) ben 13 sono arrivati nel secondo tempo e 10 tra il 70’ e il 90’. La difesa è un optional e, in nove gare, solo due volte (Cesena e Inter in campionato) la porta è rimasta imbattuta. Riise paga i pochi allenamenti dopo il serio trauma cranico subito con la sua nazionale, Nicolas Burdisso pare il lontano parente del giocatore del campionato scorso e Juan paga le ruggini del Mondiale.

Napoli-Roma: Lobont l’unica nota positiva

 Dal Romanista:

Quando esce dagli spogliatoi, in tuta e cappellino, proprio non riesce a sorridere. Alcuni bambini lo fermano per chiedergli l’autografo, uno gli fa: «Come va?». Lui lo guarda, lo accarezza sulla testa, osserva la sciarpetta del Napoli e risponde: «Male, va meglio a te». E sorride amaramente. In questa scena c’è la giornata di Bogdan Lobont, il portiere romeno titolare dopo l’infortunio di Julio Sergio, una delle poche (pochissime) note positive della giornata di Napoli. Non ha voglia di parlare, così come tutti i suoi compagni – Borriello escluso – e sale di corsa sul pullman, nonostante qualche inserviente gli dica: “Bravo”. E bravo, l’ex portiere della Fiorentina, lo è stato davvero. Sui gol non ha praticamente nessuna colpa e se non ci fossero state le sue parate il passivo sarebbe potuto essere ancora più pesante.

Napoli-Roma: Riise sarà titolare

 Dal Romanista:

Nemmeno il tempo di smaltire le tossine della dispendiosa Champions e la Roma si rituffa sul campionato. Il mirino punta dritto a domenica, alla sfida contro il Napoli, un match dai mille risvolti sia sportivi, sia sociali. Proprio per questo, i giallorossi riprenderanno quest’oggi gli allenamenti e Ranieri getterà le basi per preparare la formazione da mandare in campo al San Paolo. Non c’è tempo per fermarsi. Non ora, almeno. Basterà pazientare un altro pochino, da lunedì, la serie A si fermerà per lasciare spazio agli impegni della Nazionale di Cesare Prandelli in vista delle qualificazioni a Euro 2012. Chi ha giocato ieri sera contro il Cluj, come da consuetudine, svolgerà soltanto un po’ di defaticante ed esercizi di scarico.

Roma-Cluj: chance per Mexes?

 Dal Corriere dello Sport:

Ora la Champions. Dopo la pri­ma vittoria in campionato, e che vitto­ria, l’obiettivo è l’immediato bis in Euro­pa, domani sera, allo stadio Olimpico, contro quel Cluj che da queste parti non ha lasciato un bel ricordo, un motivo in più per i giallorossi per mettere le cose a posto e rilanciarsi in un girone ini­ziato con il piede sbagliato a Monaco di Baviera. Nel valzer di moduli che ab­biamo visto in queste pri­me partite della stagione della Roma, quello favori­to rimane il quattro-quat­tro-due, ma non è da escludere che Ra­nieri decida per un ritorno all’antico, cioè al quattro-due-tre-uno. Se non altro perché, Taddei a parte visto che pure ie­ri ha continuato a svolgere lavoro diffe­renziato, ha quasi tutti i giocatori a di­sposizione. Ma questo non vuole dire che le scelte siano state già fatte, anzi, ci so­no almeno tre-quattro ballottaggi perché il turnover non è aria fritta, e un dubbio che vale tantissimo: Totti titolare o in panchina?

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