Ranieri ripensa a Doni

 Da Leggo:

Otto gol in tre partite: tanti, troppi per un difesa che lo scorso anno (da quando arrivò Ranieri) era risultata la seconda di tutto il campionato. I primi a salire sul banco degli imputati sono i portieri. A Milano Lobont era sembrato improponibile, ma a sorprendere è lo scarso periodo di forma di Julio Sergio. L’eroe della scorsa stagione, che in poche settimane si era conquistato il posto da titolare a discapito del ribelle Doni, a Cagliari è capitolato cinque volte di fronte a Matri e compagni. Il meno sorpreso, a dire la verità, è proprio Ranieri che dal preparatore dei portieri Pellizzaro aveva ricevuto qualche segnale negativo circa le condizioni fisiche di Julio Sergio. Tanto che la Roma si era messa alla caccia di un sostituto. Prima Sorrentino, poi Marchetti (che potrebbe arrivare a gennaio), infine Rubinho.

Julio Sergio: “Amo la Roma, con i compagni fiducia reciproca”

 Da terzo portiere a titolare indiscusso. Quella di Julio Sergio è una favola. Una favola che l’estremo difensore giallorosso racconta a Il Corriere dello Sport:

Julio Sergio, sabato ha ripreso il posto in squadra. Superati i problemi? “Si, fisicamente sto bene, durante la partita non ho avvertito nessun fastidio, ho una settimana di allenamenti per migliorare”.
Ogni tanto ha a che fare con qualche problema muscolare.
“Non giocavo da tre anni, forse dipende da questo. Sono professionista dal 1997, prima non avevo avuto infortuni muscolari. Prima di venire alla Roma avevo fatto un intervento al ginocchio per un crociato, l’unico infortunio grave della mia carriera”.
Titolare dopo tre anni da terzo portiere. Una storia un po’ strana no?
“Ci sono cose che succedono solo a Roma. Sono felice di quello che ho fatto, voglio fare ancora di più, sempre meglio, per arrivare a certi livelli”.

Mourinho “in manette”, panuelada a San Siro mentre Roma godeva

 Inter-Sampdoria raccontata da Il Corriere dello Sport con tanto di attenzione alle fasi cruciali del match: le due espulsioni dell’Inter (Samuel e Cordoba), la “panolada” del Meazza che protesta sventolando carta igienica bianca dopo l’ammonizione per simulazione di Eto’o e Josè Mourinho con tanto di simbolo inequivocabile. Incrocia le braccia a indicare le manette, quasi che qualcuno abbia deciso di frenare i dogni interisti. L’articolo:

Rosso per Samuel. Urla a Trigoria. Rosso per Cordoba. Riurla a Trigoria. Fischio finale a Milano, ancora urla, ma più dimesse perché, a un certo punto, con l’Inter in inferiorità numerica di due gio catori, nelle stanze dei giocatori si era spe rato, sempre che oggi si batta il Catania all’Olimpico, di fare il colpo massimo, re cuperare tre punti tutti in una volta. Sono i tre flash più significativi per darvi l’idea di come ieri sera, a Trigoria, centro tecnico Fulvio Bernardini, casa Roma, in ritiro in vista della partita di oggi, si sia siano vissuti gli intensissimi, e ci pare pure mol to poco, novanta minuti tra Inter e Sampdoria a poco meno di settecento chilome tri di distanza, una partita capace di regalarci anche una pañuelada, fazzoletti bianchi alla spagnola per protestare contro la direzio ne arbitrale di Tagliavento. Nessuno, a Trigoria, sta­volta si era voluto perdere la partita. Lo aveva antici­pato Claudio Ranieri alla fine della sua conferenza stampa intorno alle tredici.

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