Euro 2012, le 16 Nazionali qualificate

 Il tabellone delle qualificate a Euro 2012 è stato completato ieri sera da Portogallo, Irlanda, Croazia, Repubblica Ceca.

Le quattro Nazionali hanno rispettivamente eliminato Turchia, Montenegro, Estonia e Bosnia. La vittoria più netta è stata quella dei lusitani che hanno sconfitto Pjanic e compagni per 6-2 dopo lo 0-0 dell’andata.

Alla squadra di Trapattoni è bastato l’1-1 casalingo dopo la vittoria in Estonia per 4-0; così come alla Croazia è bastato lo 0-0 interno dopo il tris rifilato in terra turca.

Il 2 dicembre prossimo ci sarà il sorteggio che dividerà le 16 qualificate in 4 gruppi da 4. La competizione inizierà l’8 giugno 2012 e terminerà il 1 luglio.

Menez si riprende la Francia

 Dal Romanista:

Provaci ancora, Jeremy. Cinque mesi dopo l’ultima apparizione con la maglia della nazionale francese, Menez potrebbe tornare fra i convocati di Laurent Blanc per l’amichevole di lusso in programma mercoledì 9 febbraio allo Stade de France contro il Brasile. Quando le due squadre si giocarono la finale che consegnò ai Blues il loro primo titolo mondiale, Jeremy aveva undici anni e arrivare a vestire la maglia di Zidane era poco più di un sogno.

Menez: “Nazionale? Merito della Roma”

 Dal Romanista:

«Se sono in nazionale è merito del lavoro che faccio da quando sono a Roma». Jeremy Menez lancia messaggi d’amore alla sua squadra anche da Clairefontaine dove è in ritiro con la Francia in vista delle sfide contro Bielorussia e Bosnia per la qualificazione a Euro 2012. Lì si aspettano molto da lui, esattamente come a Roma. Jerry adesso si sente pronto ad affrontare tutte le sfide che questa stagione gli presenterà davanti. Contro Inter e Cesena non è stato stellare, ma ha comunque dimostrato di essere più pronto rispetto al passato. Più maturo. Ed è lui stesso a confermarlo: «Ho preso coscienza di certe cose. Mi rimetto in discussione tutti i giorni – ha spiegato ai giornalisti transalpini che gli chiedevano il motivo del suo arrivo in ritardo a certi livelli -. Mi sento meglio a livello di testa.

Menez-Mexes-Nazionale: la Francia si tinge di giallorosso

 Dal Romanista:

M & M, Mexes & Menez, una specie di marchio per qualche nuova ditta, oppure – se preferite – Phil e Gerry che dà molto di cartone animato. Fate voi, scegliete, tanto il rapporto funziona comunque. Il segreto della rinascita di Menez – e magari della ferma determinazione di Mexes di restare giallorosso – sta proprio in quello che passa fra i due. E’ un segreto oramai scoperto.

Aspettando i fratelli Burdisso, la certezza è Mexes

 Dal Romanista:

Ranieri aspetta i fratelli Burdisso (Nicolas in particolar modo), i romanisti pure. Ma nell’attesa che il mercato abbia l’accelerata definitiva, la Roma ha una certezza: Mexes. In tutti è rimasta la sua immagine in panchina in lacrime dopo la partita con la Sampdoria. Il segno della fine? Macché, da lì è nato il nuovo Phil, uno che ha una voglia matta di spaccare il mondo, di riprendersi tutto: la maglia da titolare, lo scudetto e pure la nazionale.

Menez-Nazionale: la Francia lo aspetta a braccia aperte

 Dal Romanista:

«Menez, niente di grave». «Menez, la buona notizia». «Menez ci sarà». I tifosi giallorossi tirano un sospiro di sollievo, e con loro la Francia intera. Sono questi infatti i titoli di ieri dei quotidiani francesi. Se i romanisti si erano spaventati domenica al momento della sostituzione di Jeremy pochi minuti dopo lo scontro a cento all’ora con Coupet, i giornalisti transalpini avevano già visto in quell’impatto una vera e propria sciagura per la nuova nazionale targata Laurent Blanc. Sì, perché i bleus il prossimo 11 agosto ripartiranno proprio dal genio di Jerry nostro.

Jeremy Menez: uno che non dimentica

 Dal Romanista:

Sotto un sole cocente, davanti a un negozio che fabbrica fedelmente riproduzioni di coppe (quella della Champions a grandezza quasi naturale costa sui 40 euro), c’è chi sorseggia una birra e chi, invece, legge L’Equipe. L’eliminazione della Francia dal Mondiale brucia ancora, anche se in pochi lo vogliono ammettere. Daniel, padre americano e madre di Marsiglia, ha 29 anni, gli occhi chiari e un sorriso grande così: «Spero che Blanc si ricordi di avere a disposizione un giocatore come Jeremy Menez. Qui lo seguiamo sempre, ci ricordiamo la straordinaria partita fatta in campionato con l’Udine (testuale, ndr) e siamo stati orgogliosi di lui. Che, al contrario di tanti di queste parti, ce l’ha fatta». Daniel, infatti, abita a Longjumeau, quartiere alla periferia di Parigi dove Jeremy è nato.

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