Totti: il “Diecisivo”

 Dal Romanista:

Se aprite il dizionario della lingua italiana, alla parola “decisivo” si legge: risolutivo, cruciale, determinante, conclusivo. Si potrebbe aggiungere un altro sinonimo: Francesco Totti. Il decisivo, appunto. Anzi, il “diecisivo”. La luce in mezzo al campo. Quella che ha acceso anche martedì sera contro il Bayern. I giocatori tedeschi lo hanno visto a bordo campo e in quel momento hanno cominciato a perdere una partita che per un po’ avevano pensato di aver già vinto. Hanno visto lo spettro della sconfitta, hanno provato pure a buttarsi in avanti alla disperata ricerca del terzo gol prima del suo ingresso. Perché lo sapevano che, con un solo gol di vantaggio, non ci avrebbero fatto nulla.

Grosso: la Roma ci pensa

 Dal Romanista:

«Serve una cosa ancora in fase difensiva: diciamo che cercheremo un vice-Riise perché lui lì deve avere un ricambio». Claudio Ranieri non ha dubbi: la Roma del prossimo anno non può fare a meno di un sostituto di Thunderbolt. Anche perché nella stagione appena passata il norvegese è stato sorretto da una grande condizione fisica. Ma se John si prendesse anche solo un’influenza? Per la Roma sarebbe emergenza. Con Tonetto che ha lasciato, a Trigoria si è partiti alla ricerca di un esterno sinistro che possa essere una valida alternativa al norvegese. Uno che possa accettare di fare la panchina, ma anche in grado di giocare in Champions League se ce ne fosse bisogno. La soluzione non è facile da trovare, anche perché c’è sempre bisogno di fare i conti con il budget non enorme a disposizione della Roma, che i soldi a disposizione dovrà spenderli in altri ruoli (vedi il riscatto del prestito di Burdisso, che Ranieri considera una priorità assoluta). Un nome che può fare gola alla Roma è quello di Fabio Grosso. L’uomo simbolo del mondiale di Germania 2006.

Nazionale: un Totti così sarebbe servito a Lippi

 Da Il Corriere della Sera

La Roma resta attaccata all’Inter e si regala un piccolo dubbio finale che se non altro ribadisce l’importanza della sua stagione. I rischi che corre l’Inter sono minimi, ha però il peso di dover vincere. Qualunque altro risultato a Siena non basterebbe. È stata la giornata dei perdoni. A Roma Totti è stato trionfalmente accolto dal suo pubblico come un martire colpito al cuore dalla reazione nazionale al dopo Balotelli. A San Siro lo stesso Balotelli ha segnato ed è poi uscito tra gli applausi del pubblico che meno di tre settimane fa aveva offeso. Al di là della mancanza di misura su quasi tutto quello che lo riguarda, Totti stupisce ancora per il suo rendimento. Un gol, un palo e un assist a Parma otto giorni fa, 2 reti al Cagliari ieri.

Calciomercato 2009/10, gli avversari della Roma: Juve a Ciro Ferrara, ok Diego ma perchè Cannavaro? La ciliegina è D’Agostino

 Per come ci appare, il mercato delle big di serie A è ancora poco indicativo. Analizzando i primi movimenti delle avversarie dirette della Roma (anche se Luciano Spalletti ha proibito di parlare di scudetto, noi ai giallorossi auguriamo comunque di lottare per il titolo), pare opportuno partire dai colpi messi a segno dalla Juventus.

Primo spunto: in panchina ci resta il subentrante Ciro Ferrara che ha preso il posto di Claudio Ranieri a fine stagione. E’ un’incognita, ma lo sarebbe stato anche Antonio Conte (altro papabile fino all’ultimo). Bene per il coraggio, dubbi sulla convenienza. In ogni caso, Luciano Spalletti se lo sognano (almeno per un’altro anno).

Sono i bianconeri la formazione che si è mossa per prima e Cobolli Gigli, coadiuvato da Alessio Secco, ha pensato bene di anticipare le mosse degli avversari archiviando, ancor prima che cominciasse la sessione estiva di calciomercato, l’affare Diego. Ottimo acquisto per una duplice ragione: in primo luogo, Diego ha mostrato di essere un giocatore completo e temibile dalla tre quarti in avanti (dove può ricoprire più di un ruolo), in secondo luogo il brasiliano rappresenta quel tipo di giocatore che alla Juventus sarebbe venuto meno con l’addio al calcio (anche se forse Lotito riuscirà a fargli cambiare idea e portarlo a chiudere la carriera alla Lazio) di Pavel Nedved. Intendiamoci, Diego non è Nedved.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.