De Rossi: Maroni insiste

 Dal Romanista:

«De Rossi meritava molto più di una censura». Sono passati 15 giorni dalla conferenza stampa in cui Danielino disse la sua sulla tessera del tifoso e quella frase sulla “tessera del poliziotto”. Più di due settimane, eppure ancora se ne parla. Non è bastata neppure la sua marcia indietro il giorno stesso, perché ieri sulla questione è tornato il Ministro dell’Interno Maroni, che ha criticato duramente il centrocampista giallorosso: «Alcuni politici che, quando parlò De Rossi, hanno chiesto che non si censurasse la sua uscita, avrebbero fatto bene a stare zitti. Perché quelle parole meritavano molto più di una censura». Nel corso di una conferenza stampa al Viminale a cui ha partecipato anche il capo della Polizia Antonio Manganelli, Maroni ha poi proseguito sul tema violenza negli stadi e sui vantaggi che in questo senso potrebbe portare la legge sulla privatizzazione degli impianti:

Nazionale, Figc: “Nessuna richiesta da parte del Capo della Polizia di escludere De Rossi dal Mondiale”

 Antonello Valentini, Direttore generale della Figc, smentisce all’Ansa di aver ricevuto la richiesta di escludere De Rossi dalla Nazionale:

«Non c’è mai stata alcuna richiesta da parte del Capo della Polizia di un provvedimento della Figc che escludesse De Rossi dalla Nazionale: le voci e le notizie diffuse in queste ore non corrispondono al vero. Nella telefonata dell’altra sera – precisa Valentini in una nota, ricostruendo quanto è accaduto – il prefetto Manganelli mi ha comunicato le decisioni prese dal Viminale e ha voluto anticiparmi il senso di una sua dichiarazione, appena trasmessa alle agenzie di stampa, nella quale esprimeva sconcerto e indignazione per le valutazioni e le frasi pronunciate qualche ora prima dal giocatore nel ritiro del Sestriere».

De Rossi sotto accusa

 Daniele De Rossi, dal ritiro del Sestriere dove la Nazionale Italiana si prepara per i porssimi Mondiali, è sotto accusa dopo le dichiarazioni rilasciate sulla tessera del tifoso. Il Tempo riparte dalla reazione del ministro Maroni:

Il centrocampista della Roma è sotto tiro. Ieri il ministro degli Interni Roberto Maroni è tornato sull’argomento definendo «sconcertanti e inaccettabili» le sue parole pronunciate mercoledì al Sestriere. «Servirebbe anche la tessera del poliziotto» ha detto De Rossi, provocando un caso diplomatico che ha portato giovedì il Viminale a richiamare tre uomini della sicurezza inviati al ritiro azzurro. Le scuse del giocatore non sono bastate. «Abbiamo voluto dare un segnale alla Nazionale. La cosa che ci ha infastidito – spiega Maroni è stata l’equivalenza tra i poliziotti e i delinquenti che vanno allo stadio per ammazzare gli altri e per fare violenza». De Rossi non si aspettava di alzare un polverone del genere. È stato rimproverato da Abete e Lippi, ma il ct, come accaduto nei mondiali tedeschi dopo la gomitata e la conseguente squalifica, si è anche schierato in difesa del giocatore. Come Totti, che sul suo blog ha voluto dare «un caloroso abbraccio a Daniele in un momento per lui difficile». Poi c’è la questione legata al futuro. Per la prima volta il centrocampista ha aperto a una possibile cessione, segno che qualche dubbio nella sua testa è affiorato. De Rossi sa da tempo dell’offerta del Real e ha già deciso che se la Roma dovesse venderlo andrebbe soltanto a Madrid.

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