Roma-Inter: nel destino c’è scritto De Rossi

 Era il minuto 30 di Inter-Roma, gara disputata lo scorso 8 novembre e valevole per il dodicesimo turno di serie A.
FRATTURA E FRITTURA (DI COLICHE). La Roma si era già portata in vantaggio per una rete a zero grazie all’acuto griffato Mirko Vucinic e i giallorossi stavano dominando un’Inter stranamente sorniona ed evidentemente in difficoltà tattica. Claudio Ranieri soddisfatto di tutto: gestione corale, mentale, fisica. Concentrazione e determinazione della Roma dei tempi migliori. Della sua Roma. E poi, il fattaccio. Daniele De Rossi, dopo un contrasto aereo con Viera (che nelle fila dei nerazzurri non c’è più, accasato al ManCity di Mancini) rimane a terra a lungo. I tentativi di riportarlo in campo durano 3′: al 33′, poi, si capisce perfettamente che per Capitan Futuro la gara finisce lì. Altro che rientro. All’ospedale, direzione Niguarda, per la Tac immediata. Frattura scomposta allo zigomo destro e operazione il giorno successivo al Gemelli di Roma. L’intervento, eseguito dal Prof. Gaetano Paludetti, coadiuvato nella circostanza dal Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxilofacciale Prof. Sandro Pelo, ebbe inizio alle 14 e si concluse due ore e mezza dopo. A ruota, quasi per una beffa del destino, anche una dolorosissima colica renale che ne debilitò il fisico e lo costrinse inevitabilmente ad allungare i tempi di recupero. Quasi un mese di stop per guarire.

Non succede, ma se succede

Da Il Tempo:

Non succede, ma se succede… A Roma riecheggia il tormentone che accompagnava la rimonta sull’Inter nel 2009. Come allora, un sogno che sembrava impossibile sta assumendo i contorni della realtà. Due anni fa finì male, in modo amaro, con i gol di Ibrahimovic a Parma e la rabbia di De Rossi a Catania dopo l’illusione lunga un’ora. Ma questa è un’altra storia. Roma e Inter sono di nuovo lì a giocarsi i trofei italiani (possibile anche una finale di Tim Cup: sarebbe la quinta in sei anni) all’ultimo respiro.

Bologna-Roma: Baptista torna a ruggire

 Da Il Romanista:

Cerchi Totti e lo trovi a Villa Stuart, ti aggrappi a Toni e mezzo Bologna fa lo stesso, confidi in Vucinic ma scopri che quello vero è rimasto a tramortire l’Udinese, sfreghi la lampada di Geremia e Menez t’appare ma non troppo. Ranieri pesca allora il gol della De Rossi-Riise connection, poi gira la ruota delle punte e indovina i cambi.
Uno su tutti: via Vucinic, dentro Júlio César Baptista. Esultate, gente, la Bestia è tornata a ruggire. È tornata giusto in tempo per affrontare quella che per un pelo non è stata la sua squadra. Mourinho lo aveva chiesto a Branca per il mercato invernale, l’affare pareva fatto.

Roma-Bologna e il gol fischiato di Vucinic: sembra passato un secolo

 Il Giornale ricorda l’episodio dell’andata fra Roma e Bologna, in cui venne fischiato dai tifosi giallorossi il gol del giocatore che Luca Toni ha ribattezzato “il genio”:

Quel pomeriggio Mirko Vucinic passò dai fischi agli applausi, ritrovando la via della rete dopo mesi di astinenza, Perrotta sfogò la rabbia del gol-vittoria tirando un calcio alla bandierina. Sembra trascorso un secolo: oggi l’attaccante montenegrino arriva in Emilia forte della tripletta all’Udinese e vicino alla doppia cifra realizzativa in campionato, mentre il centrocampista calabrese è diventato l’uomo per tutte le occasioni.

Bologna-Roma: torna il faro Pizarro

 Da Il Romanista:

Col senno di poi è andata meglio così. A vederla con i tre punti contro l’Udinese già in tasca, è facile dire che è stato un bene che Pizarro (così come De Rossi) abbia scaricato col Livorno il conto delle ammonizioni. Perché ora, a meno di cataclismi disciplinari, non dovrebbe avere problemi ad esserci sabato sera contro l’Inter.
Ma nessuno si dimentica con quanta preoccupazione, per un centrocampo che inevitabilmente sarebbe mancato di fosforo, si attendeva la partita coi friulani.  Ora però tocca nuovamente a lui: il Pek stasera riprenderà il suo posto in campo.

A Bologna, De Rossi si riprende la Roma

Da Il Romanista:

Che profumo Bologna di sera. Profumo di Daniele De Rossi, che torna a prendersi la Roma stasera, proprio a Bologna.
Scontata la squalifica, cioè l’unico motivo che possa costringere un iron-man come lui a saltare una partita, rieccolo accanto al suo compagno di reparto ideale, David Pizarro.
Non si può stare senza di loro, la Roma è riuscita a fare a meno di entrambi contemporaneamente solamente 6 volte negli ultimi 5 anni.

Bologna-Roma: dentro Toni, Vucinic e Menez

 Da Il Messaggero:

Quel terzetto non si tocca. Uno slogan, un sogno. Alla fine, forse, una realtà. Quel terzetto, cioè Menez, Toni e Vucinic verranno riproposti pure contro il Bologna, quindi non si tocca nulla rispetto alla sfida vinta contro l’Udinese. Al momento sono queste le intenzioni di Ranieri. E’ una Roma che attacca, dunque. Attacca l’Inter, il Milan, attaccherà il Bologna, attaccherà soprattutto un sogno. Ranieri vuole godersi ancora la freschezza atletica e la vena di Vucinic, la forza di Toni e le ispirazioni artistiche di Menez.
Col Bologna, due attaccanti e mezzo in campo e addio al vecchio 4-2-3-1. Ranieri a Bologna riproporrà il 4-3-1-2 che ha funzionato sabato. Lo scopo: lasciare potenza, estro e qualità là davanti, aumentando, rispetto alla sfida contro l’Udinese, la forza a centrocampo, con gli inserimenti dei rientranti De Rossi, Pizarro, Taddei.

Scudetto: Roma, si può

 Da Il Messaggero:

Sognava, la Roma. Poi ha sperato. Ora ci crede. Lo scudetto è lì, batti l’Inter sabato, allunghi la mano. Poi, la domenica sera, tifi Lazio per una volta: che vada dal Milan a prendersi altri punti salvezza. Prima, però, c’è da vincere a Bologna, di mercoledì sera, perché è chiaro che Mou farà a fette il Livorno, che il Parma non fermerà Leonardo: lo dice la scaramanzia, fedele compagna di ogni volata, quando conta quello che fai tu e molto cosa fanno le altre.
Eccola, la settimana da raccontare, con questo ultimo turno feriale che è la perfidia di un giallista: vorresti arrivare in fretta al finale, ma la storia, la storia di questo campionato pazzesco, riserva ancora chissà quanti colpi di scena.

Roma, unica City di De Rossi. No a Mancini

 Da Il Corriere dello Sport:

Cominciamo dalla fine. Daniele De Rossi per la Roma «è un giocatore incedibile». Dalla proprietà ai dirigenti è stato ribadito sempre e comunque che il biondo di Ostia è e sarà un punto fermo della Roma del presente e del futuro. Bisogna cominciare da qui, altrimenti il rischio sarebbe quello di creare qualche caso di attacchi di panico. Perché, come ormai succede da diversi anni a questa parte, in questo periodo radiomercato, l’unica emittente che non ha una frequenza, diffonde a piene mani notizie vere o presunte tali, a proposito dell’interesse di qualche grande club nei confronti del centrocampista romanista.
ALLA FINESTRA – Del resto la cosa non può sorprendere. Non tutti i club possono permettersi De Rossi, ma tra i non molti che possono, ce ne sono almeno tre pronti a intervenire nel caso si rendessero conto che quell’incedibilità sempre ufficializzata dalla Roma, mostrasse delle piccole crepe.

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