Udinese-Roma in cifre

 E’ arrivata la diciottesima vittoria bianconera sui 71 incontri disputati tra Udinese e Roma. Nella maniera peggiore: con i giallorossi, cioè, incapaci di concretizzare il bel gioco prodotto e ancora meno bravi nel controllare un avversario – preso per mano da Antonio Floro Flores – che ha perforato come ha voluto.
Aveva ragione Pasquale Marino, quando alla vigilia elogiava le doti dei suoi attaccanti, delle cui prestazini fin qui svolte si era detto ampiamente soddisfatto. Già: perchè se non segna Totò Di Natale, e capita davvero di rado, ecco all’occorrenza Simone Pepe. O Floro Flores.
Le chiavi del match sarebbero state almeno due, altrettanto determinanti: la tenuta della retroguardia giallorossa e la straripanza dell’attacco bianconero. E delle due cose, ovviamente, l’una avrebbe escluso l’altra. le due reti finali messe a segno dai padroni di casa hanno sancito che il tridente schierato dal tecnico udinese ha fatto un po’ meglio della difesa cui si è affidato Claudio Ranieri. E un po’ tanto di più rispetto all’omologo giallorosso.

Udinese Calcio: dai fallimenti a Pozzo. Da Dal Dan a Di Natale. 113 anni di storia

 O soi furlan, o ven di Udin, al friulano. Lo immaginiamo seduto a sorseggiare un bicier di liquore della Valle del Lumiei a base di frutta ed erbe della vallata carnica. Il grande vecchio che è più di una memoria storica. Esiste ovunque, da che mondo è paese. Ricorda il passato, indovina il futuro. Guarda lontano senza vedere in maniera nitida alcunchè.
Ma così, riesce a inquadrare ogni cosa. Sta a Cjamin di Codroip (Camino al Tagliamento), un comune della provincia udinese che non arriva a duemila anime. Passa i pomeriggi dirimpetto alla Chiesa arcipretale di Ognissanti, nel bar di paese. Mangia lecai (lumache) e brindul (prugna) con cadenza settimanale. Mastica di balon. Del calcio giocato non gli è sfuggito nulla e certe memorie, se allenate, non perdono colpi neppure se intravedono in lontananza Matusalemme.
LA STORIA. Nel 1911 non era ancora nato ma di quel che accadde il 5 luglio di quell’anno sa tutto: un gruppo di ginnasti della Società Udinese di Ginnastica e Scherma (1896) fondano l’Associazione Calcio Udinese con iscrizione regolare alla FIGC e debutto ufficiale nel corso di un’amichevole contro la Juventus Palmanova vinta dai friulani per 6-0. A capo della società, Luigi Dal Dan, padre di un certo Antonio che per i friulani è un personaggio indimenticabile: capitano della squadra di studenti delle scuole tecniche udinesi che fece da apripista all’Udinese Calcio, il pioniere del calcio bianconero.
I fotogrammi del primo, storico momento, il grande vecchio li vede invece scorrere nitidi davanti agli occhi: era il 1922 e l’Udinese raggiunse la finale di Coppa Italia, persa in finale per 1-0 contro il Vado. Fu un fuoco di paglia: nell’anno 1922-23 la squadra crolla in campionato arrivando ultima nel proprio girone e subendo la doppia onta della retrocessione in Seconda Divisione e della scissione per debiti.

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