Juve-Roma di giovedì: Sensi contro la Lega

 Dal Corriere dello Sport:

Rosella Sensi non ci sta. Ha atteso una lettera di spiegazioni da parte del presi­dente della Lega, Maurizio Be­retta, sul posticipo che la Roma dovrà disputare domani a Tori­no e che crea disagio alla squa­dra di Ranieri, che rientrerà nella notte e sabato si rimetterà in viaggio per Bologna. La pre­sa di posizione del massimo di­rigente della società giallorossa è stata netta: «Sconcerto per il posticipo di Juventus-Roma a giovedì» . Poi, una lettera molto dura per capire il moti­vo per il quale la sua squadra sia stata penalizzata, facendo presente il posticipo al gio­vedì non ha moti­vazioni di audien­ce televisiva. La risposta della Lega l’ha fornita in serata il pre­sidente Beretta: «Abbiamo cer­cato di fare una programmazio­ne ancor prima che finissero gli ottavi di finale di Coppa Italia e questa impostazione è stata condivisa con la Rai. Sono per­sonalmente dispiaciuto per le dichiarazioni della Sensi, ero al corrente della sua insoddisfa­zione per il calendario e le ho anche inviato una ricostruzione delle motivazioni delle nostre scelte. Ma il nostro punto di rife­rimento in questo caso era il contratto con la Rai, e la neces­sità di programmare il maggior numero di gare di grande richia­mo in prima serata. Abbiamo af­frontato più volte la questione. Mi rendo conto che questo siste­ma può creare disagi ma la si­tuazione è stata affrontata in as­semblea di Lega e il contratto con la Rai è stato approvato al­l’unanimità e con soddisfazione di tutti». La controreplica della Sensi è che la Rai aveva espres­so preferenza per una messa in onda del match di Torino il mer­coledì. Il presidente della Roma ha ribadito il suo pensiero: Ho il massimo rispetto di Andrea Agnelli e della dirigenza juven­tina, ma la decisione della Lega e la diversa considerazione di­mostrata mi provocano un certo sconcerto». Il disappunto di Ro­sella Sensi nasce dal fatto che la Rai ha spiegato di aver chiesto di giocare mercoledì sera e che se fosse passata la Lazio la par­tita non sarebbe stata positcipata. Le motivazioni del presidente di Lega non sono apparse convincenti.

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