Sabatini: “Sconfitta con la Roma non sancirebbe la retrocessione del Palermo”

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 Sabato alla ripresa del campionato la Roma di Andreazzoli giocherà al Barbera contro il Palermo e la sfida si annuncia molto complicata non solo perché il tecnico di Massa Carrara rischia di dover fare a meno del difensore brasiliano Marquinhos che durante l’allenamento odierno a Trigoria si è limitato ad un allenamento differenziato, e di Perrotta, che ieri ha abbandonato anzitempo il campo di allenamento dopo un fortuito scontro con Lamela, ma soprattutto perché verrà affrontata una squadra che è in piena lotta per non retrocedere e scenderà in campo con il coltello tra i denti. Ma la trasferta in terra di Sicilia rappresenta anche un ritorno al passato per il ds giallorosso Walter Sabatini che, tra il 2008 e il 2010, ha ricoperto la stessa funzione nella società rosanero. Intervistato dal  Giornale di Sicilia Sabatini ha parlato della sua esperienza in Sicilia quando il Palermo, forte di  una rosa di ottimo livello, lottava per le primissime posizioni della classifica.  “Il mio rammarico maggiore al Palermo – ha ricordato Sabatini –  è stata la mancata qualificazione in Champions League che non si è realizzata per circostanze non replicabili; è uno dei ricordi meno belli della mia esperienza in rosanero ma quello più odioso che serbo è il trasloco in nave di macchina ed effetti personali quando ho lasciato Palermo definitivamente. Quel Palermo è stata un’utopia quasi realizzata. Da qui ho un rammarico che ancora persiste. L‘invasione di palermitani a Roma per la finale di Coppa Italia è il ricordo più bello di quel periodo. Vedevo sbucare maglie rosa ad ogni angolo della città e, anche se me ne ero andato qualche mese prima, ho vissuto pienamente quelle emozioni. Gli attestati di stima da parte di Zamparini? Ovviamente queste sono parole che mi inorgogliscono, è un pensiero che scaturisce da una solida stima reciproca”.

Il ds della Roma si è anche soffermato anche sulle difficoltà che il Palermo, ultimo in classifica,  sta vivendo in questa fase della stagione, con lo spettro della retrocessione in Serie B che prende sempre più consistenza, e che paradossalmente rendono ancora più complicata e insidiosa la trasferta dei giallorossi. “Alla fine della gara, qualsiasi possa essere il risultato, per il Palermo non ci sarà verdetto definitivo e molto dipenderà anche dall’esito di Genoa-Siena. So perfettamente che Sannino è un ottimo allenatore e grande motivatore ma non temo lo spirito di rivalsa che da solo non basta a vincere le partite. Temo invece la qualità di molti giocatori del Palermo che, anche se non si è espressa nel corso della stagione, si potrebbe manifestare nella singola gara”.

“Non sarebbe una vergogna – ha sottolineato Sabatini riferendosi ad un’eventuale retrocessione del Palermo –  In serie B hanno giocato Juventus, Napoli, Torino e qualche tempo fa addirittura il Milan. La vergogna sarebbe non risollevarsi subito, istituire processi e far mancare fiducia e affetto alla squadra e a Zamparini che come l’araba fenice risorge sempre. Ma questo non accadrà perché Palermo è una città tollerante e di grande civiltà sportiva”.

Infine il ds della Roma è ritornato sulla questione della permanenza o meno di Aurelio Andreazzoli sulla panchina giallorossa anche nella prossima stagione sottolineando che il tecnico di Massa Carrara “sta lavorando con abnegazione e competenza la squadra lo segue spontaneamente e in questo momento il trend è positivo. Ha avuto, inoltre, l’intelligenza e la sensibilità di non disperdere ma anzi di incentivare quanto di buono aveva fatto Zeman prima di lui”; infine ha dispensato anche una battuta sul capitano della Roma affermando che “il Totti attuale potrebbe giocare nel resto del mondo; farà di tutto per mantenere questa condizione”.

Maciej Lesiewicz

 


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