Roma-Bologna: Philippe Mexes è carico

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 Da Il Romanista:

Un anno fa, in quel Roma-Bologna che cambiò la stagione della ROMA, la fascia era al suo braccio. Non c´erano né TOTTI né DE ROSSI, toccò a lui guidare la Roma. Toccò a PHILIPPE MEXES, a quel Rugantino che da sei anni, giorno dopo giorno, ha conquistato i tifosi della Roma, prendersi sulle spalle la responsabilità della squadra. Oggi, anche se non sarà capitano, toccherà di nuovo a lui essere al centro della difesa. E guidarla. L´autunno è da sempre la sua stagione. Ha esordito con la maglia della ROMA il 12 settembre 2004 contro la Fiorentina, il giorno del gol di Montella, di Voeller in panchina e della manata di Cassano a Chiellini. Anche l´esordio in Ligue 1 fu di questi mesi: il suo Auxerre perse 1-0 in casa con il Troyes. Ma per il diciassettenne Philippe fu comunque magia. Cinque anni più tardi, debuttò in nazionale, contro Malta. Era il 16 ottobre. Da lì iniziò un´ottima carriera, non sfavillante come avrebbe potuto essere vista la classe del giocatore. Ma, a 28 anni, c´è ancora tutto il tempo per conquistare grandi traguardi.

Con la ROMA, almeno per quest´anno. Quello che sarà il futuro nessuno può dirlo, ma una cosa è certa: MEXES parla spesso con i dirigenti, per il rinnovo del contratto se la vedrà con loro in prima persona, coinvolgendo solo in un secondo momento il suo procuratore. Il rapporto con la ROMA, d´altronde, è sempre stato così: diretto e sincero, anche duro a volte, ma mai finto. Proprio come Rugantino. Al centro della difesa ritroverà Juan, con cui quest´anno ha giocato a Milano in Supercoppa e all´Olimpico contro il Cesena. A Cagliari e Monaco non c´era, colpa di quell´infortunio al polpaccio che qualcuno ha definito diplomatico viste le dichiarazioni rilasciate da Philippe in Nazionale sul rinnovo del contratto. In questi giorni MEXES ha parlato spesso con RANIERI (l´aveva già fatto al ritorno dalla Francia proprio per chiarire i toni di quell´intervista) e il tecnico gli ha spiegato che conta su di lui, in campo e nello spogliatoio. Così come tutti i compagni (basta ricordare le parole di TOTTI a Riscone: «Io quest´anno scommetto su di lui») e i tifosi che, anche oggi, gli faranno sentire il loro calore.


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