Riise, dai fischi agli applausi: “La Roma sopra ogni cosa”

di Redazione Commenta


John Arne Riise prepara il suo esordio nel derby: il norvegese infatti all’andata era rimasto seduto in panchina. Vivere però una gara così importante senza poter partecipare non è una cosa piacevole, e sicuramente può generare un motivo di interesse minore.

Riise è in crescita, il suo periodo di ambientamento è durato due mesi, poi il biondo terzino ha iniziato a imparare l’italiano, e lentamente si è inserito bene nel contesto del gruppo. Riise è cresciuto molto, ha sofferto in silenzio le esclusioni, dopo le primi gare di campionato non molto positive, però con il lavoro e l’impegno, è riuscito a far breccia nel cuore dei tifosi, facendo passare i fischi in applausi.

Incredibile la sua prova contro l’Arsenal nella sfortunata gara di Champions poi persa ai rigori. Il terzino ora si sta facendo in due, copre bene quando occorre e spinge con continuità lungo la fascia di sua competenza. A San Siro contro l’Inter, John ha anche segnato il suo primo gol in giallorosso. Riise però prima di parlare di derby, vuole soffermarsi sulla tragedia che ha colpito l’Abruzzo.

“E’ incredibile quello che è successo, prego per le vittime, e sono molto vicino ai familiari. Il derby? Sono a disposizione del mister Spalletti, però tutti vorrebbero giocare gare come queste. Non sarà certo una partita facile, ma dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sull’obiettivo quarto posto, che vuol dire Champions, perché Genoa e Fiorentina non mollano e ci stanno incalzando con una serie significativa di risultati positivi. Credo comunque che riusciremo a giocare una buona gara e spero che i nostri tifosi se ne tornino a casa felici. Nessun dubbio nel firmare con la Roma? Avevo tante proposte ma quando si è presentata la Roma, ho accettato subito. L’inizio non è stato semplice, ma ora possiamo raggiungere il quarto posto. Adesso concentriamoci su questo traguardo, poi l’anno prossimo speriamo di poterci riproporre a grandi livelli per vincere qualcosa. Le ragioni di un’annata tanto travagliata? In primo luogo gli infortuni, direi. Avere avuto otto giocatori contemporaneamente fuori causa per un lungo periodo della stagione ha inciso non poco sul nostro rendimento”.


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