Perrotta: “Mi sento rinato”

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 L’intervista del Corriere dello Sport a Simone Perrotta:

E’ tornato Simone Perrotta. Il centrocampista campione del mondo è ancora un giocatore importante per questa Roma. In gol giovedì contro il Cska Sofia, è stato decisivo nel pareggio contro il Napoli, tre giorni dopo. Ha an­cora molto da dare e l’entusiasmo non gli manca. Domenica, dopo il successo sulla squadra di Donadoni, ha lasciato l’Olimpico soddisfatto. Come nei tempi migliori. E prima di uscire dallo stadio ci ha raccontato il suo momento: “Sono contento ed ero convinto di poter torna­re ai miei livelli. Finalmente ho risolto i problemi fisici. L’infortunio di questa estate è stato un bene, mi è servi­to per resettare tutti i guai che avevo avuto ne­gli ultimi anni. Prima usavo dei plantari e un “bi­te” estetico per i denti che mi avevano creato scompensi paz­zeschi. Mi ave­vano chiuso la cassa toracica, non riuscivo a correre senza af­fanno. Correvo male, in modo asimmetrico. Sono stato in un centro specializzato in Calabria. Il fisioterapi­sta Novello mi ha messo a posto, se so­no tornato a questi livelli lo devo a lui. E ringrazio anche i medici della Roma, ho fatto tutto in sintonia con loro. E’ sta­ta dura riportare tutto allo stato natura­le, ma ce l’abbiamo fatta”.
E con il nuovo allenatore ha ripropo­sto le sue qualità.
“Ranieri mi chiede più o meno le stesse cose che voleva Spalletti. Inserir­mi senza
palla. Parto da sinistra, devo aiutare il centrocampo, ma quando sia­mo in possesso
di palla cerco di andare dentro centralmente. Per le mie carat­teristiche non posso
interpretare il ruo­lo di esterno puro”.
In questo momento si sarebbe aspet­tato un ritorno in azzurro?
“No, ora è prematuro, la Nazionale sta facendo molto bene nella nuova stagio­ne. Ma
il mio obiettivo è cercare di an­dare al Mondiale per difendere il titolo che ho
conquistato con i miei compagni. Anche prima di andare in Germania rientrai nel
gruppo nell’ultima amiche­vole. Credo che se riuscirò a giocare con continuità nella
Roma il discorso non sia chiuso, l’importante è fare bene con la squadra di club”.
Come è stato per lei il passaggio da Spalletti a Ranieri?
“Sono due modi di intendere il calcio completamente diversi.
Non è stato semplice cambiare dopo più di quattro anni, ci siamo messi tutti a disposizio­ne del nuovo allenatore, ma c’è ancora tanto da migliorare”.
Si diceva che questo fosse un gruppo logoro, da rifondare…
“Fa parte del nostro lavoro, quando le cose vanno male si imputano ai calciatori le
cause de­gli insuccessi. Ma den­tro di noi non c’è mai stata questa sfiducia, ab­biamo sempre creduto nei nostri mezzi”.
Dove può arrivare la Roma?
“Non lo so, non voglio pensarci. Dob­biamo calarci meglio nella nuova real­tà di Ranieri. Questa è una squadra che vive di entusiasmo, se questo viene me­no rischiamo di fare brutte figure con chiunque. Siamo una squadra con qua­lità che pochi altri hanno, ma dovremo essere compatti, con tutte le componen­ti, compresi i tifosi”.
Dovrete riportare la tifoseria dalla vostra parte. Poche settimane fa c’è stato l’episodio della maglia di Totti ri­fiutata
“Un gesto isolato. Francesco per quel­lo che ha dato, dà e darà non si può mai contestare. Quando la squadra non gira si creano malumori e aspettative che quest’anno non si dovevano creare”.
Totti è uno dei più grandi calciatori con i quali ha giocato?
“Ho avuto la fortuna di giocare con alcuni campioni e Francesco è uno di questi. Capirsi con lui è facile, sai che se ti inserisci la palla ti arriva sui piedi. L’importante è capire il momento giu­sto”.
Il suo contratto scade a giugno, cosa le riserverà il futuro? La sua priorità è ancora restare alla Roma?
“Ora non è così. Adesso conta fare be­ne e arrivare al Mondiale. Del contrat­to se ne parlerà più avanti. Sono tran­quillo, il nuovo allenatore ha di­mostrato di ave­re una grossa fi­ducia nei miei confronti e di vo­ler puntare su di me. Non sono preoccupato per quello che sarà l’anno prossi­mo”.
Che impres­sione le ha fatto Ranieri dal pun­to di vista uma­no?
“Mi sembra una brava perso­na, molto schietta. Le cose le dice in fac­cia. Anche le persone del suo staff mi hanno fatto una buona impressione”.
Perrotta riparte a 32 anni…
“Spero di non fermarmi più fino a giu­gno. Ma ora che ho risolto i guai fisici i 32 anni ce li ho solo per l’anagrafe. Mi sento bene. Giovedì dopo la gara contro i bulgari ero molto stanco, domenica in­vece stavo meglio”.
Giovedì contro i bulgari è tornato al gol, con un’esultanza particolare…
“Non segnavo da maggio, dalla parti­ta con il Catania. Quell’esultanza è nata questa
estate in un villaggio, in vacanza. Mi è stata ricordata al telefono prima della partita, non potevo dire di no”.


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