Le Pagelle di Roma-Catania: Cerci accende la luce, De Rossi da vero capitano

di Redazione 3


 Doni: 6 –Tranquillo e sicuro per tutti i novanta minuti. Spettatore non pagante dell’incontro: il Catania finisce la partita con zero tiri in porta.
Motta: 6 – Torna titolare sulla fascia destra vincendo il ballottaggio con Cicinho. La percorre tutta avanti e indietro senza fermarsi mai. Si fa vedere sia in fase avanzata che in quella difensiva. E’ reattivo e concentrato, ma sbaglia qualche appoggio di troppo, soprattutto nei cross, che in assenza di Toni si perdono tra le maglie rossoblu. Nella ripresa commette qualche leggerezza di troppo, che di sicuro a Ranieri non sarà piaciute. Al 38’ s.t. Cicinho: S.V.
Burdisso: 6 – Gestisce i pochi attacchi catanesi con attenzione. Grinta e applicazione per tutti i novanta minuti.
Mexes: 6,5 – Concentratissimo al suo rientro in campo. La sua ultima apparizione in giallorosso risaliva al derby vinto lo scorso 6 dicembre, ma il francese non è mai in difficoltà di fronte ai – pochi – attacchi siciliani.
Riise: 6,5 – La gioia per il gol vittoria a Torino gli dà la carica giusta per cominciare l’incontro a mille all’ora. Corre in avanti e ripiega ad aiutare i compagni di reparto. La corsia di sinistra è sua.
De Rossi: 7 – Capitano quest’oggi vista l’assenza di Totti. E’ in cerca della miglior forma, dopo le ultime apparizioni un po’ sottotono. E’ lo stakanovista giallorosso e anche oggi Ranieri non può fare a meno di lui. Aggressivo e combattente in fase di distruzione del gioco, riesce a lasciare il segno anche in fase offensiva con la realizzazione del gol vittoria. Una prova da vero capitano.
Pizarro: 6,5 – Dopo l’ottima prestazione in terra piemontese, si conferma uno dei migliori giallorossi. Con le sue giocate scandisce il tempo delle azioni romaniste e, da metronomo qual è, sa quando accelerare e quando rallentare il gioco.
Taddei: 6 – Tanto impalpabile nella prima frazione di gioco quanto decisivo nella ripresa. Parte schierato largo sulla destra e non entra quasi mai nel vivo dell’azione. Nel secondo tempo cresce molto. Le sue incursioni sulla fascia sinistra e gli strappi che produce si rivelano determinanti per la qualificazione alle semifinali.
Perrotta: 6 – Cerca invano il gol della sicurezza. Fallisce diverse occasioni, manca spesso di lucidità, ma – dopo tre mesi che non sbaglia una prestazione – gli si può perdonare.
Menez: 5 – E’ il più temuto da Mihajlovic e dai suoi. E’ l’unico in campo marcato a uomo. Si muove, ripiega a centrocampo per farsi trovare pronto, ma con il passare dei minuti si decentra sulla sinistra ed esce piano piano dal gioco. Ha dato poco, troppo poco, alla causa giallorossa. Non sfrutta l’occasione che Ranieri gli aveva concesso di far vedere le sue qualità. Evanescente. Dal 1’ s.t. Cerci: 7 – Entra in campo e la musica cambia, accende la luce con i suoi dribbling e le sue accelerazioni. Decisivo.
Okaka: 6,5 – Opera spalle alla porta con un lavoro di forza, difende la palla e aiuta la manovra della squadra facendo salire i compagni. Un po’ goffo in certe situazioni di gioco, ma ha il merito di regalare a De Rossi il pallone della qualificazione.
Ranieri: 6 – Schiera la Roma con la formazione migliore. Applica un turn-over limitato, segno che alla Coppa e alla Stella d’Argento il tecnico tiene. Nella prima frazione di gioco, la sua squadra non riesce a trovare quelle accelerazioni decisive per sbloccare l’incontro, ma il cambio Cerci/Menez risulta decisivo per la vittoria giallorossa.
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