Mondiali Sudafrica: i cento giorni di Totti

 Da Il Romanista:

A 100 giorni esatti dalla campagna in Sudafrica, dal Mondiale dei Bafana Bafana, dalla pazza idea di un 2006 bis e di un altro To-tti To-tti To-tti To-tti ripetuto da Caressa fino all’orgasmo, Picasso è costretto a prestare la propria immagine alla tivvù invece che dipingere astrazioni. Adesso che sponsorizza per beneficenza il poker on line, la tela di Totti è sempre un rettangolo verde. È la composizione che è diversa.
Francesco distribuisce carte da gioco invece di palloni, ti sfida a sgamargli il bluff invece di un dribbling e quando fa all-in è come se scommettesse di nuovo su un altro cucchiaio a van der Sar. Capita, se hai il ginocchio in disordine. I romanisti si stanno abituando a vedere il loro capitano più sul piccolo schermo che in campo. Un paio di domeniche fa – avversario della Roma il Catania – avvolto in un bomber scuro, il Capitano era raggomitolato nel suo palchetto all’Olimpico. Totti aveva una gran voglia di giocare, ma non poteva. Calcisticamente parlando, Francesco non è l’uomo più felice del mondo. Calcisticamente parlando, perché poi ci sono un mondo di cose più importanti del pallone.

1 commento su “Mondiali Sudafrica: i cento giorni di Totti”

Lascia un commento

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.