Mondiali 2010: Sud Africa-Messico 1-1 (Tshababala, Marquez). Vuvuzelas, che fastidio!

di Redazione Commenta


 Coppa del Mondo 2010: partiti. La gara inaugurale, la prima partita del gruppo A, vede contrapposti il Sud Africa (in virtù di Paese ospitante dei Mondiali) e il Messico. Ovvero, squadre cariche di storia e sgragianti nei colori e nel modo di intendere il calcio. Al Soccer City Stadium di Johannesburg il pubblico ha potuto ammirare il volto di Nelson Mandela solo in gigantografia, visto che l’ex presidente sudafricano non ha preso parte alla cerimonia per lutto (la morte della nipote). Oltre 85.000 persone sugli spalti, bellissimo il colpo d’occhio e persistente il suono dello strumento caratteristico (ci si dovrà convivere per tutto il mese) della popolazione locale. La vuvuzela, ovvero una trombetta ad aria della lunghezza di un metro capace di un suono acuto. Immaginate una caterva di vuvuzelas suonare tutte assieme: è bolgia, come stare in un campo sommersi da cicale. In campo, ancora poche emozioni anche se i messicani sembrano avere qualche mezzo tecnico maggiore su cui poter fare affidamento. Ovvio che la spinta di un pubblico schierato interamente per i padroni di casa potrebbe fare la differenza. Al 9′ della ripresa, il vantaggio del Sud Africa con un bolide di Tshababala su azione di ripartenza. E, come inevitabile fosse, il suono delle vuvuzelas s’è fatto ancor più acuto. Immaginatevi un alveare, ecco. immaginatevi con le orecchie lì dentro… almeno fino al 33′. Perchè il pareggio messicano di Marquez regala un attimo di silenzio. Sia chiaro, un attimo: poi, torna lo sciame di zanzare.


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