Juan: compleanno con i compagni

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 Dal Romanista:

Soffierà sulle sue trentadue candeline al termine di un periodo non facile. Come uomo, visto il momento difficile passato insieme alla moglie, e come calciatore. Un periodo in cui i compagni di squadra – tutti, nessuno escluso – dirigenti e allenatore gli hanno fatto sentire affetto e comprensione. Negli spogliatoi di Marassi, il volto di Juan era una maschera: era impietrito, il campione brasiliano, gli occhi erano lucidi. Due errori così grossolani in così poco tempo non gli erano mai capitati in carriera: «È colpa mia – disse, prima alla squadra, poi davanti alle telecamere – la partita l’ho persa da solo». I giocatori l’hanno consolato, perché Juan è uno”vero”: spesso silenzioso, quando parla dice cose pesanti come macigni. Senza contare, poi, il suo indubbio valore in campo. Oggi Juan brinderà coi compagni,domani spera di farlo coi tifosi romanisti, magari dopo un gol. Assente in Coppa Italia contro la Juventus, era stato schierato dal primo minuto contro il Bologna, in coppia con Burdisso. Contro il Brescia Ranieri dovrebbe riproporre lo stesso schieramento e quindi toccherà ancora una volta a lui guidare la difesa.


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