“Jerry” Menez sempre più decisivo

 Dal Corriere dello Sport:

Carta rossa vince, carta nera perde, fate il vostro gioco. I gol di Jeremy Menez, detto Jerry, sono un po’ così, come il gioco del­le tre carte, il trucco c’è ma non si vede. Bisogna essere un po’ artisti per farli. Prendete quello al Ca­gliari di sabato scorso. Vucinic gli dà quel pallone sulla corsa, lui si presenta tutto solo davanti ad Agazzi, carta rossa vince, carta nera perde,il pallone in rete, Olimpico in piedi ad applaudire il talento di questo francese che nei piedi ha un calcio da assoluto pro­tagonista. Gol – Si dirà: è vero, Menez ha grandi qualità, però quando si va a contare, i suoi gol sono sempre po­chi, troppo pochi rispetto a poten­zialità da numero uno. I numeri, a oggi, danno ragione a questa tesi. Ma detto che per Menez probabil­mente il gol non sarà mai la prima opzione, a questa tesi rispondiamo come fece Franco Baldini con Fa­bio Capello quando nella Roma si discuteva sull’oppotunità di acqui­stare un giovane svedese di talen­to che di nome faceva e fa Zlatan Ibrahimovic, è vero, segna poco, ma non c’è nessun motivo tecnico perché, presto, non diventi un go­leador assai più prolifico.La spie­gazione ci pare perfetta anche per Jerry, non c’è nes­sun motivo per­ché in futuro non diventi anche un giocatore da dop­pia cifra in fatto di reti.

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