Se gli italo-franco-tedeschi cominciassero a parlare giallorosso…

di Redazione 2


A rendere vana l’attesa odierna, giornata nella quale ci si attendeva, come da indiscrezioni un incontro tra la dirigenza giallorossa e la cordata capitanata da Flick, ci aveva già pensato un comunicato stampa diffuso nella serata di ieri da A.S. Roma e Italpetroli:

“In merito alle notizie diffuse in data odierna da taluni organi di stampa e di informazione, aventi ad oggetto il pacchetto di controllo di A.S. Roma S.p.A., Compagnia Italpetroli S.p.A., nella sua qualità di controllante indiretta di A.S. Roma e congiuntamente a quest’ultima, nel ribadire ancora una volta quanto già espresso nei precedenti comunicati stampa in merito a tale questione, precisa che non vi sono nuovi elementi al riguardo. Diversamente da quanto riportato, infatti, nessun incontro e colloquio ha avuto luogo in questi giorni, tra i legali di Compagnia Italpetroli e i soggetti chiamati in causa dagli organi di stampa, né con qualsiasi altro soggetto, così come nessun documento e fax, di alcun genere, avente ad oggetto la partecipazione in questione, è stato trasmesso o analizzato tra gli stessi”.

Nulla di fatto. Il che significa almeno due cose: o qualcuno sta covando e la trattativa è davvero a buon punto (e il giochino di prendere tempo potrebbe tornare utile per alzare la cifra da mettere sul piatto) o realmente i Sensi non hanno alcuna intenzione di mollare la presa. Una pausa di riflessione, per entrambe le parti, sembra essere la risposta più convincente.

Quel che si sa è che la cordata franco-italo-tedesca che ha messo gli occhi sulla società giallorossa non accetterebbe una quota di partecipazione minoritaria ma punterebbe decisa all’acquisizione dell’azionarato di maggioranza. Tra i soci, ancora misteriosi, che ruotano attorno all’affare, l’unico di cui si sa qualcosa di più è Volker Flick, tedesco e voglioso di prendere possesso del 45-50% delle quote. La parte svizzera è costituita da Vinicio Fioranelli, il quale avrebbe pronti la bellezza di una cinquantina di milioni di euro per mettere mano sul 10% delle quote.

Volto celato, invece, per la componente italiana della cordata: il fantomatico personaggio del mistero, tra l’altro, diventerebbe – stando a indiscrezioni – titolare del trentacinque per cento delle quote della società. Non va neppure dimenticato che la A.S. Roma ha un debito da sanare di oltre 350 milioni di euro.


Commenti (2)

  1. Ho notato un’inesattezza, piuttosto grave: NON è la Roma ad avere 350 milioni di debiti, bensì la sua controllante Italpetroli. Perciò, se mai qualcuno volesse comprare l’AS Roma, si ritroverebbe in mano una società in utile, senza debiti. E, dunque, una situazione commercialmente più appetibile rispetto a quella di qualche anno fa.

    Vi lascio con un complimento per il sito, graficamente ben fatto (anche se un poco più di colore,magari rosso e giallo, non guasterebbe) ed un in bocca al lupo.

    Alfiere

  2. La Roma non ha nessun debito, tantomeno 350 milioni di euro. E’ Italpetroli che deve quei soldi ad Unicredit…

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