Italia: Legge Bavaglio – Legge Bagaglio

di Redazione Commenta


Giovedì 1 luglio, mentre i media manifestano il proprio dissenso nei confronti del decreto di legge  sull’informazione (altrimenti noto come Legge Bavaglio), il vice Presidente vicario della Figc, nonché Presidente della Lega Nazionale Dilettanti – Carlo Tavecchio – annuncia che domani – in occasione del Consiglio Federale – rimetterà il suo mandato nelle mani del Presidente, Giancarlo Abete. I motivi? Ritiene doveroso “azzerare tutto” dopo gli strappi che arrivano da più parti, specie con le altre Leghe e con il sindacato calciatori: la posizione di Tavecchio è stata illustrata dallo stesso nel corso del consiglio direttivo (34 consiglieri) della Lega Nazionali Dilettanti (di cui è presidente). I Dilettanti rivendicano, tra l’altro, la riforma del Settore giovanile e scolastico e la diminuzione dell’utilizzo degli extracomunitari, proponendo – ancora – di “accelerare il percorso che dovrà portare quanto prima alla riforma dello Statuto con le modifiche inerenti l’inquadramento della Serie D, lo snellimento delle procedure riguardanti la giustizia sportiva e la definizione dell’autonomia arbitrale”.
Per Abete, che di contro conferma di non avere alcuna intenzione di dimettersi dopo la figura poco decorosa della Nazionale italiana nel corso dei Mondiali del Sud Africa, un ulteriore grattacapo che la presentazione odierna di Cesare Prandelli (neo Commissario tecnico dell’Italia) ha solo archiviato per qualche ora.
Deve averlo quantomeno pensato – il Presidente della Figc – che Tavecchio si è lasciato indurre in errore dalle dimostrazioni di quelle ore: quando in realtà si protestava contro la Legge Bavaglio.
Vallo a capire, quello che ha inteso Tavecchio. In Italia, poi: la Legge Bagaglio (ma quando s’è vista mai?)…

Consiglieri, gentilmente: perdonate Tavecchio, s’è trattato di abbaglio;
quel che sottende il decreto: a intenditor buono ancora meno parole,
non il bagaglio
.
Bambocci, tumulto vizioso: ahimè, quel che ha sentito
ha creato scompiglio”. Ma Abete, d’udito virtuoso, rimedia allo sbaglio.
“Carlo, ti pare? Sordo, sì, ma pur sempre italiota! S’è detto Bavaglio!
”.


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