Faty: “Devo dimostrare le mie qualità per essere importante nella Roma”

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 L’intervista integrale di Ricardo Faty ai microfoni di Roma Channel:
Contro il Napoli hai sfiorato il gol con un tiro al volo.
“Peccato per quel tiro. Ma prima di tutto volevo fare bene e aiutare i miei compagni. Abbiamo vinto una gara non facile. Peccato per il tiro, magari la prossima volta”.
Il gol è una cosa che ti  manca?
“Ho segnato in serie B francese, mi manca un gol per sbloccarmi”.
Cosa detto Ranieri?
“Era soddisfatto, era importante vincere. Era felice per me, anche la squadra, ma era solo una partita, devo confermarmi”.
Ai tempi dello Strasburgo dicevano che somigli a Vieira.
“E’ un giocatore che mi piace molto, prima era troppo presto per dire una cosa così, comunque io seguo la mia strada”.
Sei stato due anni in prestito prima di tornare alla Roma.
“Mi piace essere qui, in prestito sono andato solo per crescere e tornare più forte, farò di tutto per dimostrare le mie qualità. Giocare è importante, in Francia ho giocato spesso, i risultati non sono stati eccezionali, ma per me era importante giocare. In Germania non è andata bene, ma è stata un’esperienza importante”.
Contro il Napoli hai disputato un’ottima prova.
“Ogni partita si devono confermare le promesse. Devo dimostrare ancora tutto ciò che valgo per avere la stima che sto cercando di avere”.
I tuoi sogni?
“Non ho un sogno, ho l’obiettivo di andare in nazionale, essere bravo, fare una buona carriera, non come Daniele o il capitano, ma foglio fare bene”.
Quando sei entrato in campo col Napoli De Rossi ti ha parlato a lungo.
“Daniele mi ha detto di fare bene e giocare come so fare io. Lui è uno che mi aiuta tanto, così come Philippe Mexes, mi ha sempre aiutato. È importante avere questi compagni per me”.
E Ranieri?
“Mi ha detto di bloccare la fascia perché il loro gol era venuto da lì. Per questo sono contento, secondo me sono riuscito a farlo, sono contento”.
Come ti trovi a Roma?
“Io sono molto tranquillo, discreto, ci vediamo con Philippe e Jeremy. Sono tanto diversi, come anche io lo sono da loro. Mi piace andare al ristorante, qui si mangia benissimo. Quando posso vado dai miei genitori in Francia, ma sto benissimo qui”.
Cosa ti aspetti dal tuo futuro nella Roma?
Vorrei diventare importante a Roma, devo dimostrare le mie qualità”.
Ma devi crescere ancora fisicamente però.
“Sì, devo crescere fisicamente, Sissoko e Vieira sono giocatori potenti. So giocare a pallone, ma devo crescere nella testa”.
Cosa dicono i tuoi connazionali Mexes e Menez?
“Mexes mi ha sempre aiutato, è un grande. Gli piace sempre scherzare. Menez anche, è timido, ma è molto simpatico. Poi se sta bene può sempre fare la differenza. Spesso stiamo insieme e ci divertiamo. Andiamo a cena spesso, guardiamo la tv francese”.
E Spalletti?
“Devo tanto a Spalletti, mi ha fatto venire qui, mi ha voluto e sempre protetto. Però quando sono arrivato ero giovane. Lui ha sempre voluto il mio bene. Ranieri arrivando ha visto i giocatori a disposizione e ha fatto giocare chi ha ritenuto opportuno, me o anche Okaka. Lui mi piace molto, gli piace lottare, carica i giocatori, mi piacciono i suoi alleamenti. E’ una buona cosa averlo. E’ il tecnico giusto in questo momento”.
Che Roma ti aspetti ora?
“Possiamo rientrare in Champions, ma anche battere l’Inter e fare qulcosa contro di loro. Ancora non siamo al cento per cento, quando lo saremo si vedrà la vera Roma”.
A Napoli hai giocato a destra.
“Mi ha messo lì perchè c’era un problema lì. Nel rombo posso giocare in tre posizioni, basso no perchè c’è De Rossi che è intoccabile. Il mio ruolo è quello di mediano centrale, davanti alla difesa o nel centrocampo a quattro. Ma gioco dove vuole l’allenatore”.
Cosa dici di De Rossi?
“Giocare con De Rossi è facile, ti dà i consigli giusti per essere a tuo agio, devo dimostrare di essere alla loro altezza, è un onore giocare con campioni così”.
I tuoi obiettivi?
“Crescere, essere forte, giocare sempre di più. Poi le cose verranno da sole”.
Com’è giocare con Totti?
“Tutti mi chiedono cosa si provi a giocare con lui. Per me è un onore giocare con lui, tiene sempre la palla, fa sempre bene con il pallone. Quando sono arrivato ero intimidito di giocare con lui. Arrivando ero emozionato. Poi mi sono detto che dovevo essere serio, non un fan”.
Obiettivi perosnali?
“Mia moglie è incinta, il mio pensiero va alla famiglia”.


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