De Rossi e il sogno scudetto

 Da Il Corriere dello Sport:

Sulle tracce di Bruno Conti. Prima campione del mon­do, poi d’Italia. Lui che ha la giu­gulare più fotogra­fata del pianeta. Lui che bacia la fo­to della figlia sul parastinco dopo un gol all’Inter. Lui che si aggrappa al­la traversa dopo che Toni, sempre con l’Inter, aveva riacceso il sogno scudetto. Lui che gioca da tifoso prima ancora che da campione. Lui che vuole torna­re al Circo Massimo colorato di giallorosso.
Lui che è un po’ come quella pubblicità di una carta di credito, ci sono cose che non si possono comprare, come la ma­glia della Roma. Lui che è l’erede di Francesco Totti, nel segno di quella romanità intesa come spiri­to di identificazione che a Trigo­ria, giustamente, hanno sempre dife­so e voluto come valore aggiunto. Lui che risponde sempre presente. Lui che è Daniele De Rossi, anni ven­tisette da compiere il prossimo venti­quattro luglio, alle spalle già una carriera da togliersi il cappello, davanti un grande sogno, quello di vincere lo scudetto con la maglia della squadra che ama da quando ha ricordi, quella che sarà sempre quella della sua vita, l’unica che ha baciato e continuerà a baciare.
La Roma ci crede, figuratevi lui che è da quando entrò nelle giova­nili giallorosse che sogna di fe­steggiare uno scudetto, troppo giovane per sentire suo (da calcia­tore) quello del 2001, anche se al­l’epoca Fabio Capello lo aveva già adocchiato nella Primavera chia­mandolo spesso e volentieri ad al­lenarsi con Totti, Batistuta, Cafu e compagnia.

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