Julio Sergio, i 32 anni di un campione. Auguri

 Trentadue e non sentirli: calcisticamente parlando, Julio Sergio Bertagnoli si è affacciato al palcoscenico che conta con parecchio ritardo. Relegato a riserva della riserva, il brasiliano ha cominciato a essere protagonista vero grazie al rilancio di Claudio Ranieri che, approdato sulla panchina giallorossa lo scorso anno, ha subito puntato su di lui per garantire sicurezza al reparto arretrato. Il campo – tradotto, le ottime prestazioni dell’estremo difensore – ha dato ragione al testaccino e consegnato alla capitale un portiere affidabile.

Era il miglior terzo del mondo (diceva Spalletti), oggi si avvia a ritagliarsi uno spazio importante tra i più stimati colleghi avversari. L’erede di una famiglia di emigranti di Ripa Teatina – tra la stagione passata e quella in corso – si è superato in diverse occasioni facendo decollare l’entusiasmo, oltre che dei suoi compagni di squadra, anche dei tifosi assiepati in Curva Sud, di cui adesso è tra gli idoli. Tanta grazia gli ha inoltre garantito il rinnovo del contratto (in scadenza nel 2014). I 32 anni di un campione a corollario di un derby – il terzo di fila – vinto con merito: stratosferico, ieri, sulla conclusione di Hernanes. Non meritava una gavetta tanto lunga e l’umiltà che ne ha accompagnato le stagioni trascorse porta a elogiarne con ancora maggiore enfasi professionalità e serietà. Campione anche per questo. L’auspicio è che possa togliersi – e toglierci – innumerevoli soddisfazioni. Auguri, Julio Sergio.

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