Cesari: “Alla Roma manca uno scudetto; Italia poco Mondiale per colpa di Lippi”

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 Gli errori arbitrali nel corso del Mondiale in svolgimento in Sud Africa danno il là a Graziano Cesari per ripercorrere alcuni episodi crucialiavvenuti nello scorso campionato. L’ex giacchetta nera, intervenuta su ‘Teleradiostereo 92.7’ all’interno de ‘La Signora in Giallorosso’, ha avuto modo di ribadire – tra le altre cose – che lo scudetto della scorsa stagione sarebbe dovuto finire con merito nella bacheca della Roma. Testuale da lasignoraingiallorosso.it:

LAZIO-INTER, LA NON PARTITA. “Difficile giudicare una partita di quel tipo, soprattutto se ci si mette nei panni dell’arbitro. Dal suo punto di vista, non si può dire che la gara sia stata irregolare, poiché la lealtà sportiva in senso stretto non è mai venuta meno: c’era una squadra che si impegnava, e l’altra che non faceva molto per vincere la partita, ma comunque si è giocato a pallone. Anche il fatto che non ci siano stati interventi sopra le righe non può inficiare una gara, poiché ci possono stare delle partite giocate con molta correttezza tra i giocatori in campo. Il problema è che si è giocato in un orario impensabile, senza la concomitanza necessaria in questi frangenti, quindi lo sbaglio è partito dall’alto. L’arbitro in quei casi non può fare nulla, si è soltanto trovato in mezzo ad una situazione più grande di lui. Campionato falsato? Che il torneo non fosse regolare io l’ho detto già molto tempo prima; la Roma è la squadra che avrebbe meritato di vincere lo scudetto. D’altronde, che sia la vincitrice morale penso sia chiaro a tutti”.


COLLINA DICE ADDIO AL CALCIO ITALIANO. “Io non ho mai parlato male di Collina e non ho nulla contro di lui, ho soltanto sostenuto da sempre che il ruolo di designatore arbitrale non era adatto a lui. Ora, potendo lavorare direttamente con gli arbitri, penso possa esprimere tutta la propria personalità, cosa che nel ruolo precedentemente ricoperto gli era preclusa. A proposito della sua ‘promozione’ alla Uefa, volevo però fare una riflessione: si solito quando si vuole far fuori una persona, la si promove in un altro contesto… Nicchi? Dal punto di vista morale, è la persona migliore che ci possa essere”.
MOVIOLA IN CAMPO. “Io sono sempre stato favorevole all’introduzione della tecnologia in aiuto degli arbitri, più o meno da quando mi hanno fregato in Juventus-Udinese per un episodio che rimase nella storia. Da allora, ho sempre pensato che la moviola in campo fosse un mezzo utile per non far passare ad un arbitro quello che passai io in quei giorni, ma mi sembra non sia cambiato molto”.
GLI ERRORI NEL MONDIALE. “Purtroppo, anche in questo mondiale ci sono state diverse sviste che potevano essere evitate con la moviola in campo. Quello più evidente è stato il gol non concesso all’Inghilterra nella sfida contro la Germania, ma da un punto di vista tecnico l’errore più gravi l’ha commesso Ayroldi nella gara diretta da Rosetti. Quando una palla colpisce la traversa, va a terra e poi esce dalla porta, si può anche secondo logica immaginare che non abbia oltrepassato la linea bianca, ma il fuorigioco è una parte tecnica importantissima per un assistente, che sono allenati proprio per cogliere episodi di quel tipo”.
IL FALLIMENTO DELL’ITALIA. “La responsabilità della figuraccia rimediata dall’Italia in Sudafrica ricade sulla presunzione e l’ottusità di Marcello Lippi, che ha utilizzato la Nazionale come se fosse un fatto privato”.


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