Un romano di nome Vucinic. Mai sentito e neppure immaginato, prima di conoscere Mirko. Che di mestiere fa – e lo fa alla grande – l’attaccante della Roma. Non solo: Mirko Vucinic è uno di quei calciatori assolutamente rari – motivo per il quale ancor più preziosi – per il fatto di essere capace di anteporre cuore e sentimento al guadagno.
In qualunque altro club blasonato – e a chiedere di lui sono in molti e non per ultimi i campioni Premier e vice-campioni d’Europa del Manchester United – Vucinic potrebbe guadagnare più che nella Capitale e ambire a traguardi importanti. Invece no. Mai dato segnali di disagio e crisi, mai avanzate pretese, mai fatto le bizze.
Quel che sa fare, Mirko Vucinic, è di mettersi a disposizione della squadra e del tecnico, sacrificarsi in nome del gruppo, provare a prendere a pallonate la porta avversaria e poi correre – in una corsa ad occhi chiusi – verso la Curva Sud.

La Capitale – giallorossa e non – è tutta un fermento in seguito alla più che probabile cessione della A.S. Roma.

E’ stato l’acquisto più importante del mercato di riparazione invernale e, a ben vedere, si è pure rivelato il migliore tra i calciatori prelevati nella scorsa stagione. Quattro mesi alla Roma di buon livello, un piccolo calo nel finale dovuto ad un crollo visibile dell’intera truppa a disposizione di Spalletti, ed ora la certezza di guidare come capitano la Nazionale Under 21 in Svezia, con la speranza di poter essere riscattato dall’Udinese e continuare a vestire la casacca giallorossa, diventata per lui una seconda pelle.
Luciano Spalletti è pronto per affrontare la sua quarta stagione nella Roma. Il tanto atteso colloquio di ieri durato quasi 2 ore e mezza è servito soltanto per fugare gli ultimi dubbi. Il tecnico sapeva che Rosella Sensi non l’avrebbe lasciato andar via, ed ha accettato di rispettare il contratto fino al 2011 rifiutando l’offerta della Juventus. Spalletti però spiega che la sua è stata una questione di cuore e che è motivatissimo per ripartire e mettersi da parte la brutta stagione.