Infermeria piena, ora anche la maledizione dei primi 30′


Quanta sofferenza, soprattutto dopo che la malasorte ci ha messo del suo in soli 25′. Che l’infermeria giallorossa faccia competizione ai Pronto Soccorso più affollati d’Italia è cosa risaputa, ma che per la seconda volta consecutiva (era gia successo contro il Catania) Claudio Ranieri si trovi costretto a bruciare due cambi al 30′ di gioco non ancora scoccato, pare un accanimento del destino a cui non si può dare troppo facilmente una spiegazione razionale.

Sfiga, iella, sfortuna? Domenica 27 settembre, sul punteggio ancora di 0-0, i giallorossi si vedono costretti a sostituire Mexes con Juan (era il 17′, di lì a poco Morimoto insacca il pallone del vantaggio). Passano 12′ e anche Marco Cassetti chiede il cambio (entrerà l’omonimo Motta). Ieri non è cambiata la trama ma si sono invertiti i protagonisti: è il 10′, con Lavezzi appena fermato per un fuorigioco netto, quando è stavolta Marco Motta a chiedere l’intervento dei sanitari e invocare il cambio.

Roma-Napoli, ultimi dubbi per Ranieri e Donadoni

 Mancano poche ore per assistere alla settima di campionato della Roma, la terza tra le mura amiche di un Olimpico che ci si augura possa essere assai più pieno di quanto lo fosse in occasione della gara di Europa League contro il Cska Sofia. Ultimi dubbi da sciogliere per entrambi gli allenatori che, pur avendo le idee chiare, si trovano di fronte all’amletica opzione: rischiare o essere cauti. Per Claudio Ranieri, il rischio più azzardato ha nome e cognome: Francesco Totti. Perchè il capitano, pur non essendo al massimo della condizione fisica, dovrebbe presentarsi regolarmente tra i titolari e prendere posto in quella parte del campo che più gli è congeniale, l’attacco (senza peraltro dimenticare che il record di Batistuta è sempre lì che vaccilla).
L’elenco degli infortunati in casa giallorossa comincia già a essere corposo, elemento questo che riapre un armadio di fantasmi e di ricordi (quello in cui sta chiuso lo scorso campionato) che riporta a una paura sempre presente: quella di dover fare, ancora una volta, i conti con l’infermeria prima ancora di fare quelli con gli avversari.

Udinese ko a San Siro, con i tre punti è aggancio

GLI ANTICIPI – Buone notizie per i giallorossi dopo le prime due partite del turno di campionato. Negli anticipi della settima giornata di serie A, Bari e Catania si sono annullate e hanno chiuso a reti inviolate (anche se i Galletti avrebbero meritato qualcosa di più) mentre l’Inter è riuscita a superare l’Udinese per il rotto della cuffia. Squadre nella migliore formazione possibile: Zanetti per lo squalificato Maicon sulla destra; Muntari a sinistra del centrocampo con Stankovic e Cambiasso per vie centrali, mentre davanti Sneijder agisce alle spalle della coppia Milito-Eto’o.
Nelle fila bianconere, Marino conferma Basta sulla fascia destra di difesa e propone un centrocampo offensivo con Sanchez e Pepe sulle fasce; in attacco la coppia Di Natale-Floro Flores. Dopo una prima parte equilibrata, in cui i friulani sono riusciti a imbrigliare la manovra nerazzurra e a renedre innocui i terminali offensivi dell’undici di Mourinho, sono i nerazzurri a passare per primi: al 22′ Eto’o in contropiede tocca per Stankovic che si inserisce sulla destra e batte Handanovic.

Roma-Napoli, Vucinic cerca il primo gol stagionale

 Ha detto di non essere Diego Armando Maradona, uno che le partite le può vincere da solo. Cosa che, allo stato attuale delle cose, potrebbe riuscire solo a Leo Messi.
Sarà, ma la Roma, soprattutto ora che Francesco Totti non può assicurare il suo contributo causa stato di forma limitato, confida nel ritorno al gol di Mirko Vucinic per piegare la resistenza di un Napoli che verrà all’Olimpico abbottonato con cappotto e sciarpa come stesse nevicando.
Almeno questa è l’impressione che ha lasciato intendere il tecnico Roberto Donadoni, che è molto preoccupato dall’attacco giallorosso. Il montenegrino va a caccia del suo primo gol stagionale nel campionato in corso: era partito bene segnando al Gent nel terzo turno preliminare di Europa League poi, complice un’operazione al menisco del ginocchio, ha dovuto saltare un paio di partite.

Roma-Napoli 2008, scontri e disordini. Versione ufficiale e testimonianza

E’ ormai noto che Roma-Napoli, per volontà del Viminale che ha impedito ai tifosi partenopei di seguire la squadra in trasferta a Roma, si giocherà con lo stadio ad un’unica macchia bicolore, giallorossa. Che tra le due tifoserie ci sia una rivalità datata, è cosa nota. Dualismo che in molte occasioni ha portato a scontri tra frange di tifo, atti di vandalismo, danni materiali a cose e persone.
Andando a ritroso con i fatti, non si può non richiamare alla memoria quanto accadde lo scorso anno, in occasione della prima giornata di campionato – quella del 30 agosto 2008 – che mise di fronte proprio Roma e Napoli. In quel caso si optò per una gara a porte semiaperte. Con la speranza che ogni cosa potesse andare nel migliore dei modi. E invece, ecco il polverone.

Mexes – Burdisso in mezzo, dubbio Motta – Cassetti. Menez è un caso

 Juan no, Totti forse, e gli altri? Ebbene, la cartella clinica dei giallorossi – tra infortunati e convalescenti – sembra in fase di miglioramento.

Il difensore brasiliano si è bloccato per il solito problema muscolare; il capitano aveva saltato il Cska Sofia per un problema alla schiena che non gli dà tregua e sta andando avanti stringendo i denti con una cura antinfiammatoria: sarà difficile vederlo in campo fin dall’inizio, più probabile la soluzione di un ingresso a gara iniziata.

A conti fatti, dovrebbe esserci spazio ancora per Stefano Okaka, che ha fatto valere le proprie ragioni con una bella prestazione in Europa League, e che andrà ad affiancare Mirko Vucinic. Ranieri recupera Philippe Mexes, guarito del tutto e pronto a posizionarsi al fianco di Nicolas Burdisso.

Sulla fascia, potrebbero avere conferma le voci che danno in vantaggio Marco Motta, reduce anch’egli da una buona prestazione in coppa, su Marco Cassetti. Il recupero più importante riguarda quello di Rodrigo Taddei, che aveva saltato Catania per l’ematoma al tendine. A Matteo Brighi, invece, ancora un turno di stop: rientrerà dopo la sosta, come Baptista. Capitolo a parte merita Jeremy Menez, la cui situazione è diventata davvero qualcosa che somiglia sempre più a un caso.

Catania-Roma in numeri

 Novanta minuti di tensione e poco bel gioco. Tattica parecchia, per lo spettacolo se ne riparlerà.  Morimoto sblocca la partita approfittando di una dormita difensiva; a tempo scaduto, De Rossi ricambiua allo stesso modo infilando la porta locale e cogliendo opportunamente la disattenzione generale della retroguardia di casa.  In maniera rapida, di Catania – Roma va detto questo. Ma non solo.

Analizziamo in dettaglio la prestazione dei giallorossi contro il Catania con l’ausilio dei numeri. Innanzitutto, va detto che la Roma ha tenuto palla con maggiore frequenza: il possesso capitolino sfiora il 58 per cento. Inutile dire che tale superiorità non si è trasformata efficacemente in manovra fluida e in azioni pericolose.

Catania-Roma: rassegna stampa

La prestazione di Catania. Una riflessione inevitabile che porta verso la ressegna stampa del dopo gara. I giornali, tendenzialmente, infieriscono rispetto ad una prestazione incolore, salvata in extremis dalla rete di Daniele De Rossi. Una Roma effettivamente brutta, un passo indietro rispetto alle ultime prove. Un primo tempo da dormita generale, nel quale gli avversari sono riusciti non solo a segnare ma pure a conservare il pallino del gioco. Ripresa dagli stessi toni, non fosse per la rete che ha evitato il k.o.

Lo ha detto subito Claudio Ranieri. Che, unica nota lieta, conserva la striscia positiva fin qui collezionata in campionato, dove è ancora imbattuto. Il Corriere dello Sport nella sua prima pagina è durissimo. Si legge:

“Oltre allo stadio, pensiamo a costruire la squadra”.

Catania-Roma 1-1, De Rossi scarta il regalo di Totti a tempo scaduto

 Novantadue minuti occorrono alla Roma per ricordarsi che giorno è oggi: 27 settembre, compleanno di Francesco Totti. Sembrava scritto, ad una manciata di giri d’orologio dal termine, che il capitano dovesse macchiare questo giorno con una sconfitta. Il Catania ha di che disperarsi, in realtà, quando Totti scaraventa il pallone verso la porta, trovando la deviazione vincente di De Rossi: finisce, per effetto del meritato vantaggio di Morimoto, 1-1. Finisce con la Roma più brutta della stagione. Finisce, però, con Ranieri ancora imbattuto, in campionato, sulla panchina giallorossa.

Occhio Roma, Sampdoria e Fiorentina vanno a mille!

I due anticipi della sesta giornata sono scivolati non senza sorprese. La Sampdoria, che a Marassi ha inaugurato la giornata calcistica in corso, è riuscita nell’intento che sembrava precluso a molte delle squadre della massima serie: quello, cioè, di affondare la corazzata nerazzurra.

L’Inter di Josè Mourinho, infatti, è caduta per la prima volta in questa stagione, proprio per mano dei blucerchiati, capaci di riscattare nel migliore dei modi il k.o. di Firenze (gol di Jovetic e Gilardino, Cassano e compagni inconsistenti). Dopo una prima frazione di gioco equilibrata e tattica, nella quale ci si è divertiti ben poco per la scarsa mole di occasioni da gol costruite, è la ripresa a regalare gli spunti migliori del match.

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