Juventus-Roma a Torino, nessuna squalifica del campo per i bianconeri

 La Juventus, responsabile del comportamento dei propri tifosi nella gara casalinga contro il Milan, se la cava con un’ammenda di 40.000 euro. Niente squalifica del campo, nonostante gli incendi sugli spalti, il lanciato di sei fumogeni sul campo e altri fumogeni, i bengala nel settore ospiti, ed i cori razzisti verso il portiere del Milan Dida. La gara di sabato 23 gennaio tra la Roma e la Juventus, quindi, si giocherà allo stadio Olimpico di Torino. Il giudice sportivo ha multato anche il Milan, per lancio di fumogeni, bengala e petardi in un settore dello stadio Olimpico di Torino. Squalificato per un turno, inoltre, il portiere della Roma Doni, espulso contro il Chievo.
Tutti gli squalificati per un turno:
Almiron (Bari), Castillo e Donadel (Fiorentina), Carboni e Bellusci (Catania), Cribari (Siena), Garics (Atalanta), Doni (Roma), Panucci (Parma, con diffida e ammenda di 5mila euro), Ambrosini (Milan), Campagnaro (Napoli), Amauri (Juventus), Inler (Udinese), Kjaer (Palermo), Kolarov (Lazio) e Zauri (Sampdoria).

Di Carlo depone le armi: “Toni migliore in campo, Roma bene anche in dieci”

Alla Roma basta il minimo risultato, anche se per conseguirlo serve il massimo sforzo: Mimmo Di Carlo non porta via nemmeno un punto dall’Olimpico: sconfitta di misura, per il suo Chievo, contro una Roma che ha fatto tutto (bene) per vincere. L’allenatore clivense sa che i suoi uomini hanno costruito poco per sperare di rimettere in sesto una gara che, dal 10′ del primo tempo, ha visto i gialloblu in superiorità numerica. L’elogio del tecnico del Chievo va tutto a Luca Toni, insignito da Di Carlo del titolo di migliore in campo:
Bisogna fare i complimenti a Luca Toni per come ha giocato e alla Roma per aver saputo reggere in inferiorità numerica. Noi non siamo stati bravi nel produrre azioni pericolose, nelle poche che siamo riusciti a creare non siamo stati concreti, nè incisivi. La loro fase difensiva è stata molto buona, ma la partita si è messa come volevano loro, sono passati subito in vantaggio ed è chiaro che nelle ripartenze c’è differenza di qualità tra noi e la Roma. Oggi la velocità di Pellissier per noi sarebbe stata importantissima, ma in questa sconfitta ci abbiamo messo del nostro, siamo stati lenti, giravamo palla in orizzontale e non siamo stati decisi“.
Ancora negli occhi di Di Carlo, quell’uomo (Luca Toni) che ha saputo fare reparto da solo dannandosi anima e polmoni:

Roma-Chievo 1-0, aria di Champions

Vittoria del sacrificio, del carattere, dell’intelligenza: Claudio Ranieri ha visto tante virtù nell’undici capace di portare a casa i tre punti contro il Chievo ma le tre appena menzionate meritano un richiamo più delle altre. Non era facile, con l’uomo in meno per 80′, difendere il vantaggio immediato di Daniele De Rossi e provare in concomitanza a chiudere il match. Alla Roma è riuscita benissimo il primo obiettivo (vincere), mancato di pochissimo il secondo (raddoppiare la rete) quando David Pizarro si è fatto parare il rigore (fallo in area su Luca Toni) da Stefano Sorrentino. I quotidiani in edicola stamane analizzano la prestazione giallorossa richiamando alla mente un concetto sopra gli altri: Champions League. Ecco una carrellata delle testate odierne:

L’avversaria: L’imprevedibile Chievo di Di Carlo

L’AVVERSARIA. Sabato 9 gennaio ore 18 stadio Olimpico: Roma-Chievo. Il Chievo Verona somiglia al Cagliari: due squadre solide e arcigne, con difese attente e chiuse, centrocampi muscolari imbottiti di uomini di fatica, attacchi tonici e funzionali alla coralità del gioco. Neppure gli uomini di Mimmo Di Carlo, come quelli di Massimiliano Allegri, vantano in rosa il fuoriclasse in grado di garantire il salto di qualità ma la forza del gruppo in quota al club di Luca Campedelli – maggior azionista dell’azienda dolciaria Paluani – è quella di assemblare 90′ all’insegna di una pressione costante.
Squadre da metà classifica, lo dice la graduatoria, alla ricerca di una salvezza immediata che possa consentire di guardare, all’occasione, un po’ più in là. L’Europa League, per entrambe le formazioni, equivarrebbe a uno scudetto. Team abituati per antonomasia a soffrire fino in fondo, a non mollare mai: se allo spirito di sacrificio, poi, aggiungiamo una qualità generale quantomeno discreta, ecco spiegato l’appellativo di squadre “rivelazione” che, da inizio stagione, tanto i veneti quanto i sardi si portano dietro. Claudio Ranieri lo sa bene: distrarsi un attimo, con club di tale struttura, significa pagarla cara. Il 2-2 di Cagliari insegna in tal senso qualcosa.
CHIEVO VERONA STORY. La seconda squadra di Verona, dopo decenni di grande calcio osservato dalla finestra per l’ombra – pesante come un macigno – dell’Hellas Verona, si è trovata in un colpo solo a rappresentare il mondo del pallone che conta a nome della città di Giulietta: hanno contribuito, in tale ottica, sia la crescita del Chievo – una scalata incredibile cominciata nel 1929 con l’iscrizione al campionato dei Liberi Veronesi e culminata con l’approdo in serie A in seguito alla storica promozione dalla Cadetteria nel 2000/01 – che il declino penoso dell’Hellas – dallo scudetto conquistato nel 1984/85 alla miseria dell’attuale militanza in Lega Pro.

Ranieri: “Menez mi ha deluso, Toni domani giocherà”

 Le dichiarazioni di Claudio Ranieri in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Chievo:
MENEZ “Non ha giocato bene, mi aspettavo di più da lui. Un giocatore non fa una squadra. Ho sbagliato a mettere Menez, io sono leale, sono il primo critico di me stesso. Se avessi saputo che mi dava questa prestazione non lo avrei messo. Volevo un giocatore sopraffino come il francese, che mi gelasse il gioco che facesse gioco là davanti, che facesse movimento. Ma tutto è rimasto nei miei pensieri. La non convocazione? È dovuta a questo. Una cessione? Adesso, è un fatto casuale, andremo avanti. Mi auguro che il rapporto con Menez sia recuperabile. Io non chiudo la porta a nessuno. Menez quando gioca dall’inizio sembra averne spirito di sacrificio in abbondanza, quando entra a partita iniziata invece ne ha un pò meno. Questa è una mia colpa,  l’avrei dovuto capire prima”.
TONIToni titolare con il Cagliari? Ho spiazzato tutti perché ho detto che giocava e non l’ho fatto giocare? O perché ho detto che l’ho visto bene e poi non ha giocato? Domani? Gioca.

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