Trigoria: assenti Pizarro, Menez, Adriano, Vucinic e De Rossi

 Trigoria: l’allenamento della mattina.

Con circa mezz’ora di ritardo rispetto al programma, la Roma scende in campo al Fulvio Bernardini (10.30) per preparare il match di sabato sera con il Genoa. Con tutta probabilità Ranieri ha trattenuto i suoi uomini in una riunione tecnica. Sul prato si registrano le assenze di Pizarro, Adriano e Menez, oltre a quelle di Vucinic e De Rossi. I portieri Doni, Lobont e Pena si allenano sul campo Testaccio con Pellizzaro. Julio Sergio e G. Burdisso svolgono un lavoro differenziato.
Ore 10,35 – Il gruppo si concentra sul lavoro sulla tecnica individuale.

Sawiris: respinto dai poteri forti

 Dal Romanista:

Partiamo dai fatti: Naguib Sawiris, magnate egiziano delle telecomunicazioni, uno degli uomini più ricchi del mondo ha dichiarato: «Sono stato molto vicino all’acquisto della squadra di calcio della Roma, avevo raggiunto raggiunto un accordo sulle condizioni della vendita della società con i dirigenti di Unicredit. Ma all’ultimo momento loro si sono tirati indietro senza motivo e l’affare è sfumato».

Maledizione sosta: la Roma vuole invertire la tendenza

 Dal Corriere della Sera:

C’era una volta la tediosa favoletta, recitata quasi a memoria dai calciofili, della sosta delle nazionali come periodo utile per ritemprarsi, recuperare gli infortunati e sperimentare nuove soluzioni tecnico-tattiche. Si sperava di ritrovare assiduità nel lavoro e serenità: sono arrivate altre polemiche, silenzio stampa e nuovi infortuni. Fortunatamente per la Roma, questa appena andata in archivio sarà l’ultima pausa del 2010. Il campionato non si fermerà a novembre, ma solo in concomitanza con le festività natalizie ed è un’autentica manna dal cielo per Totti e compagni, storicamente poco inclini a rinfrancare lo spirito mentre la serie A osserva un turno di stop.

Cessione Roma: i tempi si allungano

 Dal Corriere dello Sport:

La Roma è in attesa di un acquirente e ci sarà da aspettare ancora parecchio. Unicredit ha preso tempo, rinviando a data da destinarsi gli adempimenti tecnici per rendere “vendibile” la Roma, vale a dire la costituzione della Newco e la scissione della società di calcio da Italpetroli. Entro la prossima settimana sarà in viato a tutti i soggetti interessati l’info memorandum dall’advisor Rothschild. Poi, entro il 3 novembre, dovranno essere presentate le offerte non vincolanti.

Roma-Genoa: Taddei e Perrotta rispondono presente

 Dal Romanista:

Finalmente, Ranieri ritrova Taddei e Perrotta. Ritrova due pedine fondamentali per la sua Roma, calciatori che nell’idea calcistica del tecnico di San Saba rappresentano dei valori insostituibili. Centrocampisti duttili, dotati di corsa, contrasto, dedizione al sacrificio e dei veri leader all’interno dello spogliatoio. Il brasiliano è ormai assente da una vita. Il suo approccio con la nuova stagione è stato orribile, la sfortuna diverse volte gli ha voltato le spalle, spernacchiandolo a più riprese: dopo la gara d’esordio col Cesena, datata 28 agosto, un banale allungamento muscolare durante una sessione d’allenamento a Trigoria, l’ha costretto a fermarsi ai box per l’infiammazione al polpaccio.

Infortuni Roma: Ranieri non ha il centrocampo

 Dal Messaggero:

Nemmeno il tempo di rallegrarsi per qualche segnale di risveglio arrivato dai calciatori impegnati con le proprie nazionali che Ranieri è obbligato a confrontarsi con l’altra faccia della medaglia: gli infortuni. La sosta per le qualificazioni a Euro 2012 doveva esser l’occasione per avere nuovamente l’intera rosa a disposizione. A conti fatti, invece, a due giorni dalla gara fondamentale contro il Genoa, il tecnico ancora non sa con certezza su quali giocatori potrà contare sabato. Il reparto che preoccupa maggiormente è il centrocampo. De Rossi è tornato da Coverciano con un edema al polpaccio: gli esami strutturali previsti per ieri sono slittati ad oggi.

Vucinic e De Rossi out per Roma-Genoa

 Dal Tempo:

Sulla testa del povero Ranieri cade un’altra tegola, come non bastasse l’avvio di stagione devastante della sua Roma. Dopo lo stop in nazionale di De Rossi che lo priverà del centrocampista azzurro sicuramente per la gara con il Genoa in programma sabato all’Olimpico (e forse anche per quella col Basilea in Champions tre giorni dopo), dall’Inghilterra è tornato anche un Vucinic infortunato. L’attaccante montenegrino non ha potuto giocare la partita nella quale la sua nazionale ha bloccato sul pari l’Inghilterra di Capello & Co.

La Bestia, Craig Thomson, il Sistema e la società civile

 L’uomo nero interpreta la Storia in un paio d’ore. Dentro al suo racconto si celano verità di parte che autoimpongono altrui ascolto. Altrui attenzione. Qualche timoroso si premura a cambiargli il soprannome. Ivan Bogdanov era Coi, diventa la Bestia nel tempo in cui Italia-Serbia avrebbe dovuto essere calcio e festa e si tramuta in paura, terrore. I fatti, ormai, sono noti e rischiano pure, il tempo di un lancio d’agenzia in più, di essere superati. Cosa mai potrà centrare il pallone è domanda a cui si fatica a rispondere. La violenza del Marassi, semmai, ha origini che rotolano verso tematiche ben più complesse. La politica? Fino a un certo punto. L’economia? Forse. Oppure, la premeditazione di parte dei serbi è calcio, politica ed economia nella misura in cui tutte e tre i contesti rimandano al soggettivo intendimento di un interesse.
 L’uomo nero col braccio destro teso come una corda somiglia a una tela di Mario Sironi e prova a svelare – pennellata, gesti, abbigliamento – il pensiero di una fazione minoritaria e prepotente che emerge trasgredendo codici e comportamenti della società civile. Maggioritaria e impotente. 29 anni, precedenti penali a carico, capo ultrà della Stella Rossa Belgrado. Non è il calcio ma pedone che si muove nel calcio; non è la Serbia, ma figlio della Serbia; non è il mondo ma unità del mondo; non è il sistema ma ingranaggio del sistema. Altri colori, ieri sera, hanno illustrato il calcio: le magliette azzurre di centinaia di bambini che si ritagliavano uno spazio nell’insieme.  Altri occhi ci hanno parlato della Serbia: quelli di disappunto della gente che affollava il settore ospiti dello stadio Marassi.
 Altri gesti hanno saputo impersonificare il mondo: lo sventolio di migliaia di vessilli multicolore in grado di mostrare come si possa chiedere e garantire rispetto. Altri sguardi, semmai, hanno spiegato il sistema. Quelli di un arbitro a cui è stato fornito il peggiore degli assist: assumersi le responsabilità di una decisione che, arrivati a quel punto, aveva già fatto il giro dei responsabili. Le Questure, le Federazioni, la Uefa, i conniventi. Lasciato solo in campo aperto, il signor Craig Thomson ha dato lezione al Sistema. Neppure 6′ di gioco e lo scozzese ha mandato tutti negli spogliatoi. Decisione tempestiva, esemplare, risolutoria. Neppure lui è la Scozia, semmai figlio della Scozia; neppure lui è il mondo, semmai figlio del mondo.
 E non è neppure – lui solo – la società civile: tuttavia, assieme a uomini e donne, a migliaia di spettatori ha raccontato la Storia osservandone le sfaccettature da un’altra angolatura. E mostrato di essere parte della società civile. Accettando di questa oneri e onori, pregi e difetti, diritti e doveri, limiti e libertà. Parti dall’infinitesimamente piccolo, a volte. Una poltrona tra quattro mura domestiche su cui ti adagi alle 20.25 di un martedì di competizioni europee. Arrivi ai massimi sistemi. Etica, morale, Costituzione, Storia. Da Luigi XIV (“Lo Stato sono io”) a Umberto Eco (“Democrazia è anche accettare una dose sopportabile di ingiustizia per evitare ingiustizie maggiori”) passando per Ghandi (“In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica”) si sono susseguito più di 300 anni di avvenimenti: il processo di crescita di ciascun popolo (di ogni Nazione) ha smesso, di anno in anno, di essere fenomeno isolato e autonomo per trasformarsi in momento di sviluppo collettivo. La condivisione di quello che sta intorno, l’interesse verso luoghi e persone non più marginali, il confronto a largo raggio a definire il contenuto del contenitore.  La società civile.

Infortunio Vucinic: Roma, indennizzo dalla Uefa?

 Da repubblica.it:

Contro il Genoa senza Vucinic. E non solo. La Roma è tornata oggi ad allenarsi al completo a dieci giorni dalla sconfitta di Napoli. Con i compagni, però, non è sceso in campo l’attaccante, fermatosi per una contrattura al quadricipite della coscia a poche ore dalla gara che avrebbe dovuto giocare ieri sera con la maglia del Montenegro a Wembley, contro l’Inghilterra di Capello.

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