Roma, è qui la festa. Il brindisi di De Rossi e Vucinic, la morale di Liedholm…

 Dal sito della Signora in Giallorosso:

La Roma fa festa. Festa grande, festa meritata. Nessuno si azzardi a dire che i professionisti non dovrebbero fare le ore piccole. Se si vince un derby da uomini, per una notte si può anche tornare ragazzi. Con la Lazio al tappeto, tutto è consentito. La mezzanotte è superata, quando le casse del Jet Set, noto locale nelle vicinanze del laghetto dell’Eur, sparano i nomi di Vucinic, De Rossi, Mexes, Rosi e Okaka: attorno a loro è il delirio (FOTO). “Danie’, hai giocato e vinto da capitano“, il primo urlo confuso tra la musica. “Grazie“, risponde Capitan Futuro, una rissa di sorrisi e braccia intorno a sé.

Mazzone: “Ranieri fa con Greco quello che io feci con Totti”

 Carlo Mazzone interviene il giorno dopo Lazio-Roma per commentare la vittoria dei giallorossi per 0-2. Le parole di sor Carletto, che si è pronunciato su Radio Ies ai microfoni di “A Tutto Campo”.
LAZIO-ROMA 0-2.La Roma con la vittoria esce da un momento difficile. Spero possa trovare lo slancio per arrivare a ottenere risultati importanti. Finora ci sono stati un po’ di problemi e tanti infortuni. Il derby è sempre una medicina importante. I veri valori ancora non si sono espressi. In questo momento è difficile scommettere su una squadra, cambia tutto di domenica in domenica. La Roma sicuramente vale più di quanto dimostra la classifica attuale“.
TATTICA E FORTUNA.Quando manca la qualità si ricorre ai moduli e alla fisicità, non è il caso della Roma. Stiamo dando troppo peso a tattiche e schemi. Nel calcio bisogna essere bravi e fortunati, quest’anno alla Roma è spesso mancata la fortuna“.

Tre vittorie in otto giorni

 La Roma archivia la settimana appena trascorsa inanellando contro la Lazio la terza vittoria consecutiva (dopo Lecce e Basilea). Da La Repubblica:

Può bastare una partita a cancellare la crisi e a rilanciare sogni e ambizioni di una squadra? Può bastare, se la partita è il derby della capitale. La Roma è rinata, in una settimana Ranieri&co. sono passati dal letto della sala rianimazione alla corsa a ostacoli. Vittoria sofferta con il Lecce, successo strappato con il coltello tra i denti a Basilea mercoledì. Poi, il trionfo stracittadino, con cori, sfottò, e una certezza urlata da tutti: “Siamo tornati“.

Julio Sergio, i 32 anni di un campione. Auguri

 Trentadue e non sentirli: calcisticamente parlando, Julio Sergio Bertagnoli si è affacciato al palcoscenico che conta con parecchio ritardo. Relegato a riserva della riserva, il brasiliano ha cominciato a essere protagonista vero grazie al rilancio di Claudio Ranieri che, approdato sulla panchina giallorossa lo scorso anno, ha subito puntato su di lui per garantire sicurezza al reparto arretrato. Il campo – tradotto, le ottime prestazioni dell’estremo difensore – ha dato ragione al testaccino e consegnato alla capitale un portiere affidabile.

Caro Maroni, visto che la Tessera del Tifoso non serve a niente?

 Dopo Lazio-Roma, il punto di vista di Fulvio Bianchi – giornalista de La Repubblica – è che la Tessera del Tifoso – per come concepita attualmente – non serva a nulla. Lo stesso Bianchi prova a (ri)spiegarlo a Roberto Maroni. Testuale:

Egregio ministro Roberto Maroni: il derby di Roma ha dimostrato chiaramente che la tessera del tifoso, così come è stata concepita, non serve a nulla. E’ del tutto inutile. Il sindaco Gianni Alemanno alla vigilia del derby, con scarsa opportunità “politica”, aveva detto che la tessera è “repressiva e burocratica”. Mi permetto di dire: è inutile.

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