As Roma, Aabar in pole position. Pronti Ancelotti e Baldini

di Redazione Commenta


 Da Sporteconomy.it:

Siamo quasi al termine di quella operazione iniziata a maggio scorso, e rivelata da Sporteconomy grazie ad importanti contatti con banchieri di Londra e Singapore, che potrebbe portare la As Roma ad essere il primo club italiano di calcio in mani straniere. Il fondo sovrano di Abu Dhabi, AABAR, potrà concludere infatti l´acquisto del club giallorosso entro febbraio, se nelle fasi finali della trattativa con Rothschild ed Unicredit non si presenteranno improvvisi quanto, a questo punto, inaspettati ostacoli.

Aabar che ha recentemente venduto la sua quota in Atlantia per un controvalore di oltre 320 milioni di Euro, e che detiene quasi il 5% di Unicredit, sarebbe pronta a rilevare la As Roma consentendo alla banca italiana di rientrare di parte degli investimenti degli ultimi anni: il costo finale del deal si aggirerebbe intorno ai 125 milioni di Euro, considerando anche gli oltre 20 di perdita dell´ultima stagione.

Secondo alcune indiscrezioni raccolte in ambienti vicine all´operazione,Aabar avrebbe presentato un piano dettagliato a medio termine che prevede l´ingresso di Mubadala, oggi partner della Ferrari, nella costruzione del nuovo stadio del club, e l´allocazione di circa 80 milioni di Euro per la campagna trasferimenti che verrebbe affidata a Franco Baldini, ex di turno ora con Fabio Capello alla Nazionale inglese. Primo obiettivo della nuova gestione, Carlo Ancelotti, che si sarebbe detto disposto a lasciare il Chelsea per tornare nella sua squadra, dopo una lunga ed importante esperienza che lo ha visto sulle panchine di Juventus, Milan e Chelsea. Bocche cucite sui giocatori che saranno chiamati a formare il fulcro della nuova squadra, mentre sono possibili partenze illustri per lasciare spazio a giovani promesse del calcio italiano e straniero.

Il progetto triennale prevede una crescita di fatturato a 250 milioni per raggiungere i 300 milioni di Euro una volta entrato a regime il nuovo stadio. L´operazione nel suo complesso porterà a spostare gli interessi commerciali del ´brand´ Roma, nell´area del Medio Oriente e Asia, grazie alla presenza capillare di Aabar e Mubadala nell´area.

Sempre fonti vicine ad Aabar non ritengono ´attendibile´ la scesa in campo di Steve Tisch, che alcuni giornali romani avevano riportato come concorrente di Aabar nella sfida finale. Bocche cucite, infine, sulla presenza a Roma di Mohamed Badawy Al Husseiny, CEO di Aabar dallo scorso anno, che sembrerebbe non essere però solito a spostarsi nelle fasi ancora non definitive dei suoi nuovi business.


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