La Roma agli arabi? Contatto con la famiglia reale saudita

 La Gazzetta dello Sport:

(…) due giorni fa, in un lussuoso albergo romano, rappresentanti di UniCredit hanno incontrato rappresentanti della famiglia reale saudita, interessati a investire una parte del loro immenso patrimonio nel calcio italiano e nel club che porta il nome e il simbolo della città eterna. Già accostata in passato a Mohammedbin Rashid Al Maktum, primo ministro degli Emirati e sceicco di Dubai (che poi ha tentato seriamente col Milan) e recentemente associata al fondo di Abu Dhabi Aabar (azionista di UniCredit), ora la Roma può arricchirsi con i petroldollari dell’Arabia Saudita. Difficile ancora dire chi della numerosa e ricca famiglia reale saudita (dal 2005 il re è Abdullah bin Abdul Aziz) sia interessato all’oggetto. E se l’eventuale investimento sarà fatto con un fondo sovrano (il più ricco, il Sama Foreign Holdings Arabia Saudita, gestisce oltre 2.000 miliardi) o con i soldi del principe Al-Waleed bin Talal, nipote del re, socio storico di Berlusconi, 19˚nella lista Forbes con 19,4 miliardi di dollari. Di sicuro, la mossa di due giorni fa dimostra che UniCredit e l’advisor Rothschild (che ha cospicui interessi proprio nei paesi arabi) dicevano sul serio quando parlavano di valorizzazione della Roma. La banca vuole affidare il club ad un progetto ricco, serio e duraturo, per rilanciarlo possibilmente già dalla prossima stagione. Per questo sta esplorando quasi unicamente il mercato estero, ignorando per ora il chiacchiericcio romano, che vorrebbe il discusso Giampaolo Angelucci pronto a investire centinaia di milioni e sostenuto trasversalmente da Massimo D’Alema e dal sindaco Alemanno. Ecco, riuscirà UniCredit a smarcarsi dalla famigerata politica romana?

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