Roma: Tanti nomi in cordata, il primo è Angelucci

di Redazione Commenta


 Affaritaliani.it

Per l’eventuale post-Sensi ed in attesa della decisione della presidentessa giallorossa, il nome che gira è quello degli Angelucci. Magari in cordata con Toti, Angelini e Parnasi. Anche se quest’ultimo, contattato da Affari, ha smentito “qualsiasi coinvolgimento del gruppo Parsitalia in cordate per l’acquisto”.
Questo è il rumors che circola con insistenza nella Capitale mentre Rosella Sensi e il capo del corporatedi UniCredit Piergiorgio Peluso hanno deciso di reincontrarsi giovedì per definire le tecnicalità dell’accordo e mettere fine alla lunga telenovela della ristrutturazione del debito di Italpetroli che dura dal 2007. Anno, cioè, del cambio di casacca di Capitalia. La banca romana che si è fusa con quella milanese UniCredit.
Dopo due lunghe riunioni ieri sera, le parti hanno lavorato alla bozza d’intesa, preludio all’accordo definitivo che verrà siglato nei prossimi giorni, dopo aver completato le ultime valutazioni tecniche e fiscali. Ma il grosso, a meno di colpi di scena dell’ultima ora di certo non impossibili vista la storia di questa lunghissima e travagliata trattativa, sembra che sia stato fatto. Le parti si ritroveranno dopodomani per mettere a punto le parti essenziali del contratto. 
Il 100% di Italpetroli, la holding di casa Sensi che controlla la Roma, dovrebbe passare a Unicredit che gia’ ne controllava il 49% e con la holding verranno conferiti all’istituto guidato da Alessandro Profumo anche tutti i principali asset: depositi petroliferi di Civitavecchia, terreni, immobili e soprattutto la squadra.
 
UniCredit darà immediato mandato a un advisor, individuato in Rothschild Italia, il compito di avviarne la dismissione che per quel che concerne la Roma non dovrebbe avvenire tramite un’asta ma con trattativa privata. E UniCredit in queste settimane non è rimasta certo immobile, ma ha avviatotrattative con fondi italiani e internazionali e imprenditori per poter trovare l’acquirente in grado di valorizzare e investire sull’asset di maggiore prestigio. D’altra parte la banca di Profumo non intende gestire la Roma in questa fase di transizione, ma vorrebbe lasciare a Rosella Sensi la presidenza del club. Alla famiglia restera’ una serie di immobili per un valore totale di circa 35 mln di euro.


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