Doni: “Il Milan? Farò di tutto, ma se si giocasse domani non ce la farei…”

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 Un po’ stralunato per i nove gol incassati nella partitella in famiglia, Doni si è presentato nella sala stampa di Trigoria. Il portiere ha ammesso di essersi sentito “perso” tra i pali, dove mancava da cinque mesi: “Sto recuperando, mi sento abbastanza bene. Stiamo sulla strada giusta. Non so se sarò pronto per il Milan. Farò il massimo per esserci, poi deciderà il mister. Se si giocasse domani dovrei rispondere di no. Mi sono sentito perso, molto perso, durante la partita di oggi. Ma è normale dopo cinque mesi che non giocavo“. Il brasiliano ha parlato del primo mese di gestione-Ranieri: “Il mister ha provato a mettere a posto le cose, la squadra ha cercato di fare quello che lui chiede: i risultati sono arrivati. I gol incassati? Non pensate che se torno io non si prendano più gol. Solo quando la squadra farà tutto quello che vuole Ranieri prenderemo meno gol“. Sul rischio di lasciare il calcio per via dell’infortunio che lo ha tormentato la scorsa stagione: “Non ho corso quel rischio. Martins (il medico che lo ha operato, Ndr) mi ha detto che non si trattatava di una cosa grave, anche se i problemi alla cartilagine sono delicati. Io voglio giocare ancora un po’, anche perchè devo pagare tutto quello che spendono i miei figli! Se l’infortunio ha pesato sul mio rendimento lo scorso anno? Non mi piace trovare scuse. Certo, già in Supercoppa ero fermo da un mese. Il mister (Spalletti, Ndr) mi chiese di giocare ed io diedi la mia disponibiltà. Poi ho iniziato ad avvertire molto dolore, purtroppo facevo poco in allenamento. Non volevo rimanere fuori perchè avevo la testa ad un’eventuale finale di Champions. Ora sto cercando di mettere a posto ogni cosa. Finora ci siamo concentrati su forza e velocità. Adesso devo lavorare più sulle situazioni di gioco. Percentuali per il Milan non ne posso dare. I brasiliani tormentati dagli infortuni? Siamo il 30% della squadra. Anche i giocatori di altre nazionalità hanno problemi“. Un pensiero alla Selecao: “E’ sempre nella mia mente. Il Mondiale resta un sogno. Ma prima devo fare bene nella Roma. Non servirebbe tornare non al meglio. Cicinho? Prima di entrare in conferenza mi ha chiesto di parlare bene di lui! Sta crescendo, fino a qualche giorno fa ancora aveva un po’ di paura, ma sta migliorando moltissimo. Lavora tanto, sta accusando un po’ di stanchezza, ma sta facendo passi da gigante“.


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