Zeman: “Totti è il calcio, sono stato fortunato ad allenarlo”

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 Continuano a susseguirsi gli interventi, in occasione del ventesimo anniversario dell’esordio di Francesco Totti in Serie A, di quanti in questi anni, in qualità di giocatori o allenatori, hanno condiviso con il capitano giallorosso l’avventura con la maglia della Roma; e ovviamente non poteva mancare quello di Zdenek Zeman, il tecnico boemo che non è stato particolarmente fortunato nella sua secondo esperienza nella Capitale, ma che nella sua prima avventura a Roma, tra il 1997 e il 1999 prima di lasciare il posto a Fabio Capello, contribuì alla crescita di Totti soprattutto dal punto di vista fisico consentendogli di diventare più robusto e completo, grazie anche ai famosi gradoni; ma l’attaccante romanista crebbe con il boemo anche sotto l’aspetto realizzativo: con Zeman in panchina, infatti, Totti riuscì a segnare 30 reti in 70 partite. Non va inoltre dimenticato che è stato proprio Zeman ad affidare la fascia di capitano al numero 10 conferendogli un ruolo di maggiore responsabilità, rendendolo il leader della squadra non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello mentale e carismatico. Attraverso una lettera alla Gazzetta dello Sport l’ex allenatore della Roma ha detto la sua sul giocatore che ha contribuito a rendere una leggenda.

Totti è il calcio. Ecco, finito. Tutto qui – si legge nella lettera – non c’è molto altro da dire. Mi hanno chiesto 30 righe. Ma bastano quattro parole: Totti è il calcio. Classe, passione, divertimento, spensieratezza, altruismo, sacrificio, disponibilità verso tecnici e compagni, amore per la maglia e i colori. Totti è il sogno di ogni bambino che diventa realtà. È il tifoso che diventa campione. E poi il campione che diventa simbolo. E poi il simbolo che diventa leggenda. È l’uomo che diventa bandiera. Da venti anni. Per sempre. Parlare di Totti calciatore è un esercizio quasi banale. Francesco in campo sa fare tutto. E sa farlo sempre bene. Ora lo dicono tutti, anche quelli che spesso ne hanno sminuito il valore. Io sono felice di ripeterlo da almeno 15 anni: Totti è un campione. Il giocatore più forte e completo che io abbia mai allenato. E, con Baggio e Rivera, uno dei tre più grandi fuoriclasse italiani che io abbia visto giocare”.

“Oggi celebriamo il suo ennesimo record, venti anni di A. Tutti con la maglia della Roma. Squadra e società che si è spesso caricato sulle spalle, esaltandola nei momenti belli e coprendone magagne in quelli bui. Una storia che è un brivido. Lungo una vita. Qual è il suo segreto? Madre natura gli ha dato la classe. Ma quella da sola non basta. Tutto il resto ce l’ha messo Totti. Ci sono talenti – ha poi spiegato Zeman – che durano qualche stagione, si perdono, non sfruttano il loro potenziale. Totti no. Lui ha saputo illuminare la sua carriera. Facendo brillare di luce riflessa tanti compagni. Senza mai smettere di applicarsi per migliorare. Non è semplice. Non è facile essere Re e restare umile. Totti è caduto e ha saputo rialzarsi. Ha subito infortuni gravissimi e li ha superati. Non ha mai mollato. E per questo non solo i tifosi della Roma, ma tutti quelli che amano il calcio dovrebbero ringraziarlo. Perché il calcio per prima cosa è, o dovrebbe essere, un divertimento. E Totti sono venti anni che ci fa divertire. E si diverte. Eccolo il segreto: a lui piace giocare. Nel campione è rimasto il bambino. Tutti parlano dei suoi gol, ma per Totti tra un gol e un assist non c’è differenza. Un attaccante deve essere egoista? Totti è un’eccezione, lui non lo è mai stato: 226 gol in A da altruista. L’ultimo mio giorno a Trigoria, salutandolo, gli ho detto: ‘Mi raccomando, supera tutti’. Ci sta riuscendo”.

Nonostante una carriere ricca di successi di squadra ( un Mondiale vinto in Germania nel 2006, uno scudetto nel 2001 che alla Roma aspettavano da 18 anni, due coppe Italia e altrettante supercoppe) e individuali (una Scarpa d’Oro, il primato di presenze in maglia giallorossa superando Losi, e il secondo posto nella classifica dei bomber della Serie A con 226 reti alle spalle del solo Piola a quota 274) il capitano non intende fermarsi di certo qui e insegue altri traguardi. Come lo stesso Zeman ha scritto nella lettera alla Gazzetta “Il record di Piola, i Mondiali, un altro scudetto, giocare fino a 40 anni, nel nuovo stadio” per il fuoriclasse della Roma sono nuove sfide, che il boemo si augura Totti possa vincere. “Un giorno i tifosi della Roma potranno dire – ha aggiunto Zeman – ‘Sono stato fortunato, per più di venti anni ho visto giocare Totti’. Io sarò tra questi. E potrò aggiungere: ‘L’ho pure allenato due volte“.

Maciej Lesiewicz


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