Sensi: “Totti è un campione universale, un modello positivo, un patrimonio del calcio”

 Rosella Sensi, attraverso una nota apparsa sul sito ufficiale della società giallorossa, ha voluto dimostrare la sua vicinanza a Francesco Totti dopo gli attacchi degli ultimi giorni a seguito del gesto nel derby Lazio-Roma:

Francesco Totti negli ultimi giorni è stato oggetto di attenzione da parte di sportivi, tifosi, media. L’AS Roma, dopo aver messo in atto tutte le possibili misure preventive in vista del derby (nessuna dichiarazione, massima collaborazione con le forze preposte alla sicurezza), intende chiedere il rispetto per i propri tesserati, invitando tutti i componenti del mondo del calcio a comportarsi con la massima sportività.
Il capitano della Roma, dopo aver festeggiato la vittoria con i compagni sotto la curva sud, ha compreso che un gesto, rivolto ai tifosi giallorossi, era stato frainteso e per questo si è scusato immediatamente, domenica sera, prima di farlo in modo ancor più esauriente nella sua rubrica pubblicata su un importante giornale nazionale, il Corriere dello Sport.

Lazio-Roma: Rosella Sensi, dedica a papà Franco

 Da Il Corriere dello Sport:

Questa volta ha voluto es­serci, seguendo il consiglio della ma­dre Maria e dell’avvocato Antonio Conte. Rosella Sensi domenica era all’Olimpico per il derby. Al diavolo la scaramanzia, considerato che gli ultimi due in casa della Lazio la Ro­ma li aveva persi. E poi suo padre i derby se li faceva tutti. E non abban­donava mai il suo posto, fino all’ulti­mo minuto. Mentre i due presidenti laziali che si sono succeduti durante la gestione dei Sensi in caso di scon­fitta se ne vanno via prima. Quello di domenica è stato il derby vinto per Franco Sensi. Al fischio finale di Ta­gliavento, Rosella Sensi si è alzata in piedi e con il braccio rivolto verso il cielo ha urlato: «Papà» .

Lazio-Roma: Lotito all’Olimpico, Sensi forse

 Da La Gazzetta dello Sport:

Inutile aspettarsi una scena da clasico spagnolo, con i due presidenti contriti, mavicini. Claudio Lotito sarà regolarmente schierato al suo posto, al centro della tribuna Autorità. Rosella Sensi, invece, non dovrebbe muoversi dal centro del divano di casa, nel salotto di Villa Pacelli. Il marito le terrà la mano. Lei ai derby in «trasferta» non ci va. Stavolta, però, Rosella è più combattuta: non sa se farsi contagiare dall’euforia da primato omantenere la cabala. Ieri ha fatto sapere che deciderà solo all’ultimo momento, come Ranieri con la formazione. È più no che sì, comunque. La Roma sarà rappresentata dalla madre, la signora Maria. Lei è più forte di ogni scaramanzia. Sicurezza Stadio pieno per quanto hanno consentito le autorità: molti biglietti non sono stati stampati per ragioni di ordine pubblico, e almeno duemila seggiolini in tribuna Tevere (dove saranno schierati steward e poliziotti) resteranno vuoti per creare una zona cuscinetto tra le due tifoserie.

Roma, tutto l’amore dei Sensi: Rosella nel nome di Franco

 Da La Repubblica:

Hanno difficoltà in parlamento, le donne, figuriamoci allo stadio. Raccomandata, incapace, inadeguata, stupida. Glielo hanno urlato dietro tutto intero, il campionario classico del maschilismo più retrivo. Ma adesso che Rosella è in testa alla classifica, da sola, prima donna nella storia del pallone, con la sua Roma mai così amata e ammirata, a villa Pacelli — quartier generale storico della famiglia Sensi — si sente solo l’eco ipocrita degli applausi. Un rumore di fondo sparato ad altissimo volume che sovrasta il «Roma Roma Roma» di Antonello Venditti e che allontana e scolora i ricordi di quell’epoca recente in cui tutti i giornali, radio e tifosi facevano i conti in tasca a quello che restava dell’impero costruito da Franco Sensi, macerie fumanti di hotel e piattaforme petrolifere circondate da sciacalli, avvoltoi, compratori vari e banche. «Rosella bla bla bla», «Rosella vattene», ripetevano gli striscioni della curva Sud nemmeno sei mesi fa.

Ranieri e Montali: le scelte azzeccate di Rosella Sensi

 Da Il Corriere della Sera:

Il lavoro della squadra «vera» è sotto gli occhi di tutti: primo posto in classifica; 14 punti recuperati all’Inter da fine novembre a oggi; 23 risultati utili consecutivi in campionato; 15 giocatori diversi mandati in gol; divisione dei gol segnati – 31 dagli attaccanti, 18 dai centrocampisti e 10 dai difensori- che dimostra un gioco di squadra, corale, e non soltanto grande attenzione tattica e pallone in avanti per Totti, Toni e Vucinic. Dietro il primato della Roma, che non era in testa da sola nel girone di ritorno dal 10 febbraio 2002, c’è però anche il lavoro della squadra che non si vede, quella formata dallo staff tecnico e dai dirigenti. E alla presidentessa Rosella Sensi, piaccia o non piaccia, va almeno riconosciuto il merito di aver scelto bene le persone per costruire un modello di società che deve fare ameno di un elemento fondamentale: tanto cash da investire in giocatori.

L’accoppiata scudetto e coppa Italia vale 1 milione

 Da Il Messaggero:

Superbonus per il double: circa 1 milione di euro lordi, per l’accoppiata vincente, campionato e coppa Italia. La scommessa di Claudio Ranieri fu subito su se stesso. E di conseguenza sulla Roma, nonostante lo zero in classifica dopo due giornate di campionato. Quando il 1° settembre si presentò da Rosella Sensi in via Aurelia per firmare il contratto biennale, non spinse per un ingaggio da favola ma per un premio in caso di successo, addirittura doppio. La sua gran voglia di rivincita, dopo il trattamento ricevuto dalla Juve (costretta a pagargli una buonuscita di 1 milione e mezzo di euro netti), la rese presto ufficiale davanti alla preseidentessa, mettendola per iscritto. Primo anno di stipendio 2 milioni e 300 mila euro lordi, ma premio del 70/80 per cento dello stesso ingaggio per il bis, all’epoca da nessuno messo in preventivo e oggi comunque possibile.

Derby Lazio-Roma, Rosella Sensi: “Io all’Olimpico? Troppo scaramantica”

 Da Il Corriere dello Sport:

Gli ultimi minuti sembravano interminabili. La sofferenza e la tensione le segnavano il volto. L’orologio, una sigaretta. L’urlo liberatorio dei tifosi alla fine. Rosella Sensi è il presidente della Roma prima in classifica. L’ultima volta che la squadra era salita così in alto c’era ancora il suo papà al timone. Oggi ha una grande responsabilità, quella di guidare la squadra capolista, a cinque giornate dalla fine, dopo mesi (anni?) di critiche, accuse, offese anche gravi. Ha sempre accettato tutto, scegliendo ostinatamente il silenzio, anche quando sarebbe stato meglio uscire allo scoperto. La Roma prima in classifica è la sua Roma:

Spinelli ad Asromalive.com: “Roma favorita per lo Scudetto, uno come Totti è unico. Ranieri ricorda Bagnoli, un plauso alla Sensi”

 Esordisce in maniera secca, decisa. Aldo Spinelli è stufo, lo si intuisce anche solo per il tono di voce.
Il Verona? Vorrei sapere chi mette in giro queste fesserie, roba da querela. Io del Verona non ne voglio sapere nulla, non mi interessa. Lo dica, per cortesia“.
Presto fatto: anche perchè la notizia, semmai, è un’altra. Il patron del Livorno, dopo 12 anni di sudatissima dirigenza, è stanco. Del calcio.
Non ce la faccio più, ho voglia di uscire dal mondo del pallone, vendo il Livorno a un acquirente degno della gloria di questa società e animato dalle migliori intenzioni e stacco definitivamente la spina da questo contesto. Cosa vuole, arriva un momento in cui la voglia non c’è più e le energie nemmeno“.
Le parole escono nitide dalla bocca di Spinelli ma non riescono a nascondere un senso di pesantezza che si palpa anche così. Attraverso il telefono.
Voglio chiudere nella maniera più decorosa la stagione con il Livorno, dobbiamo provare fno in fondo a conservare la categoria e finchè la matematica non condanna tutto rimane possibile. Gennaro Ruotolo è chiamato al miracolo ma la sua determinazione mi basta: siamo arrivati in questa situazione per colpe che vanno suddivise equamente. Cosmi? Bhè, sappiamo chi è ma non è il solo ad avere responsabilità“.
Nascere a Palmi e finire a Livorno dopo essere passato per Genova. Specializzarsi nel mondo dell’autotrasporto (riferimento indiscusso del contesto genovese con un impero che va dai camion ai containers, dal turismo alla cantieristica) e inventarsi presidente di calcio.

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