Burdisso e la legge dell’ex

 Dal Romanista:

Lo sguardo sarà quello fiero ammirato in dodici mesi di Roma. La cattiveria pure. La voglia di vincere, neanche a parlarne. Specie adesso, specie stasera, specie contro quella squadra che l’ha scaricato senza tanti complimenti un anno fa e che, dopo essersi accorta delle sue qualità, ha tirato sul prezzo fino all’ultimo coinvolgendo anche la Juventus. Ma Nicolas Burdisso, difensore chiamato «cagnaccio » dagli attaccanti (lo svelò Luca Toni appena arrivato a Trigoria) e grande uomo di parola, rifiutò senza pensarci un attimo le offerte che provenivano da Torino. Perché per lui l’unica città davvero «solare» è Roma. Lo è per quello che gli ha dato come giocatore – da sesto centrale dell’Inter a titolare persino nell’Argentina – e anche come uomo, che poi è la cosa più importante. Basti pensare che quando la trattativa tra Roma e Inter sembrava essere saltata, alla moglie che piangeva alla sola idea di tornare a Milano, disse: «Tranquilla, noi da Roma non ci muoviamo».

Burdisso – Roma, salta tutto

 Da Repubblica.it

“Entro la Supercoppa la Roma ha bisogno del difensore”. Nella trattativa tra Roma e Inter per l’acquisto di Nicolas Burdisso, è entrato in scena in prima persona il manager argentino, per spezzare il silenzio che, da alcuni giorni, domina tra Trigoria e Corso Vittorio Emanuele, a Milano. E lancia un ultimatum al club nerazzurro.

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