Burdisso e Crespo, amici contro

 Parma-Roma mette di fronte due calciatori che sono molto amici fuori dal campo: Nicolas Burdisso ed Hernan Crespo. Da Il Romanista:

Sei giugno 2007: al Camp Nou Leo Messi continua a deliziare il mondo ma non indossa la maglia del Barcellona. In campo c´è l´Argentina, impegnata in un´amichevole contro l´Algeria. Nei primi minuti di  gioco i sudamericani vanno in gol, ma l´arbitro annulla. Il marcatore per caso è Nicolas Burdisso, che dopo aver  imprecato un po´, torna al suo posto in difesa. La partita va avanti, l´Argentina vince 4-3. Al fischio finale Burdisso  sorride, accanto a lui un ragazzo lo prende in giro e gli fa: «Ma che veramente volevi segnare? Dai, a  quello ci penso io…». Il ragazzo in questione era Hernan Crespo. Un´immagine semplice, ma raccontata con  dovizia di particolari dai giornali dell´epoca che la preferirono a tante azioni della partita e che, tra l´altro,  ricordano anche «i novanta minuti quasi perfetti di Nicolas, che pure nella sua squadra non gioca titolare, e quelli  incisivi di Crespo, entrato l´ultima mezzora al posto di Diego Milito». Non era la prima volta che i due giocavano  insieme, non sarebbe stata l´ultima. Né nell´Argentina né nell´Inter, anche perché l´addio del Valdanito ai  nerazzurri sarebbe avvenuto soltanto tre anni dopo, nell´estate del 2009, poche settimane prima di quello  dell´amico Nicolas. Già, l´amico.

Mexes-Perrotta-Vucinic: ecco gli scontenti dello spogliatoio

 Dal Corriere della Sera:

Se Claudio Ranieri si aspettava un uditorio silenzioso e con la testa bassa, dopo il tracollo di martedì sera contro il Basilea all’Olimpico, le cose sono andate in altro modo. Hanno parlato in molti e nessuno ha tenuto nascoste le sue perplessità. I «vecchi» dello spogliatoio, ma non solo. Un buon segnale, perché significa che ai giocatori stanno a cuore le sorti della Roma e che nessuno di loro vuole vivacchiare in attesa di una nuova società e un nuovo allenatore. Un cattivo segnale, perché vuol dire che i problemi sono tantissimi e che non tutti sono risolvibili.

Roma-Basilea, Burdisso: “Sono pronto”

 Dal Corriere dello Sport:

Ieri sembravo proprio un bandito perfetto. Ricordato che è stato Claudio Ranieri a definirlo bandito con l’intenzione di fargli soltanto un complimento, Nicolas Burdisso si è presentato in sala stampa con quella faccia da uomo che non deve chiedere mai e con tanto di cerotto sopra l’occhio si nistro, la protezione necessaria per i tre punti che gli sono stati applicati al termine della partita contro il Genoa (giocata in buona parte dal l’argentino con un turbante in testa). Cerotto o non cerotto, toccherà ancora a lui, stasera, comandare la difesa giallorossa in cui si prevede un turno di riposo per Juan e l’inserimento di Philippe Mexes a far coppia con il bandito.

Roma, per Burdisso tre punti di sutura

 Da Il Romanista:

Sarà una Roma incerottata quella che scenderà in campo martedì contro il Basilea. L´infermeria, mai come questo periodo, non sa a chi dare i resti e recita un ruolo fondamentale sulle scelte di Ranieri. Gli impegni con le nazionali hanno lasciato il segno e la sfortuna, neppure stavolta, si è defilata. Le condizioni di De Rossi, Vucinic e Menez, assenti in campionato, verranno valutate quest´oggi quando il gruppo si ritroverà per iniziare a preparare l´impegno europeo. Il recupero più probabile appare quello del francese che, fino all´ultimo, ha tentato di farsi trovare disponibile per il match col Genoa salvo poi alzare bandiera bianca per non rischiare inopportuni danni muscolari. Uscendo da Trigoria, dopo il provino effettuato alla vigilia del trasferimento allo stadio, Jeremy ha comunque voluto rassicurare un gruppetto di tifosi che lo attendevano fuori dai cancelli: «Sto meglio». Sembrerebbe simile la situazione di Capitan Futuro, vittima di un edema al polpaccio rimediato durante il ritiro dell´Italia e tornato in anticipo nella Capitale proprio per iniziare le cure mediche. L´ecografia a cui si era sottoposto giovedì il centrocampista di Ostia aveva evidenziato la presenza di un leggero versamento, sintomo che la botta stava migliorando ma ancora non si poteva esagerare.

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