Vucinic, Baptista, Toni: vi racconto un sogno

 Da La Gazzetta dello Sport:

Sogno numero 1. Siamo in una sala da ballo, il presentatore è al centro della sala e urla al microfono: «Entrino le coppie… Partiamo dalla numero 9: lui bel ragazzo proveniente dal Montenegro, elegantissimo nel suo smoking, campione di valzer e gol impossibili. Il suo compagno, bel fusto emiliano, re del liscio, erede del mitico Casadei, padrone dell’area di rigore, un ballerino di sfondamento. Signore e signori, gentile pubblico, questa coppia è ancora alle prime esibizioni ma non teme rivali. Vi stupiranno. E ora inizino le danze…». E l’orchestra attacca con un pezzo sul genere liscio: «Siamola coppia più bella del mondo, e ci dispiace per gli altri…», la platea si infiamma, accompagna i due ballerini, Vucinic e Toni volteggiano così bene che sembrano Celentano e la Mori. Prova straordinaria, pubblico impazzito, battuti Borriello e Ronaldinho, i rivali milanisti. In principio dalla sala di ballo al prato dell’Olimpico, via le scarpe col tacco mettiamoci i tacchetti.

Baptista, mai in gol contro il Milan

 Da Il Romanista:

Per chi è amante della cabala e delle scaramanzie c’è un dato che dovrebbe far ben sperare. C’è un solo attaccante, tra quelli a disposizione domani sera di Claudio Ranieri, che non ha ancora mai segnato al Milan: si tratta di Julio Baptista. Se infatti Vucinic e Toni hanno nella formazione rossonera uno dei bersagli preferiti (gli hanno segnato già cinque gol a testa) e se perfino Menez ha già segnato due volte al Milan, la Bestia non ha ancora provato questa gioia.

Papà Vucinic

 Da La Gazzetta dello Sport:

Un gol al futuro, un abbraccio già pronto, un vagito da adulto, una vita nuova. La prima dedica, una canzone. «Benvenuto raggio di sole…». Avrà il suo sorriso per difendersi. Un passaporto per andare lontano. I suoi occhi per guardare dalla finestra. Se sarà maschio, una barba da crescere e capelli disordinati. Avrà quella faccia sempre un po’ così, un ipod pieno di canzoni, le cuffie alle orecchie, gli occhiali da sole, il pigiama sotto, e, se sarà femmina, la camicia da notte.

Avrà anche lui uno smoking da infilare sopra, e lei un abito lungo che farà girare gli uomini e ingelosire papà. Avrà scarpini gialli da paperino da trovare sotto l’albero, o le prime ballerine da andarci all’asilo. Avrà tanti altri gol in regalo, dediche, pancioni, magliette, baci soffiati verso la tribuna, «sì, è per te», lacrime agli occhi, pelle d’oca, orgoglio, tanto orgoglio, «sì, lui è il mio papà».

Napoli-Roma, Vucinic: “Uno dei gol più belli, ma meglio la vittoria”

 Da Il Corriere dello Sport:

Un gol come il suo avreb­be meritato un altro finale, al di là di qualsiasi considerazione sulla dire­zione arbitrale. Taddei fa uno di quei lanci che uno in tribuna po­trebbe pure essere autorizzato a mandarlo da qualche parte non pro­prio piacevole; lui, l’uomo del Mon­tenegro, lo trasforma in un gioiello, stop di petto, un’occhiata rapida al portiere avversario mentre il pallo­ne scende, poi di controbalzo rapi­dissimo un interno destro basso che bisognava alzarsi in piedi ad ap­plaudire mentre il pallone finisce in rete. L’undicesimo gol stagionale di Mirko Vucinic, sesto in campiona­to, festeggiato dal giocatore come, a quel punto, il gol che decideva gio­co, partita e incontro.

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