Udinese Calcio: dai fallimenti a Pozzo. Da Dal Dan a Di Natale. 113 anni di storia

 O soi furlan, o ven di Udin, al friulano. Lo immaginiamo seduto a sorseggiare un bicier di liquore della Valle del Lumiei a base di frutta ed erbe della vallata carnica. Il grande vecchio che è più di una memoria storica. Esiste ovunque, da che mondo è paese. Ricorda il passato, indovina il futuro. Guarda lontano senza vedere in maniera nitida alcunchè.
Ma così, riesce a inquadrare ogni cosa. Sta a Cjamin di Codroip (Camino al Tagliamento), un comune della provincia udinese che non arriva a duemila anime. Passa i pomeriggi dirimpetto alla Chiesa arcipretale di Ognissanti, nel bar di paese. Mangia lecai (lumache) e brindul (prugna) con cadenza settimanale. Mastica di balon. Del calcio giocato non gli è sfuggito nulla e certe memorie, se allenate, non perdono colpi neppure se intravedono in lontananza Matusalemme.
LA STORIA. Nel 1911 non era ancora nato ma di quel che accadde il 5 luglio di quell’anno sa tutto: un gruppo di ginnasti della Società Udinese di Ginnastica e Scherma (1896) fondano l’Associazione Calcio Udinese con iscrizione regolare alla FIGC e debutto ufficiale nel corso di un’amichevole contro la Juventus Palmanova vinta dai friulani per 6-0. A capo della società, Luigi Dal Dan, padre di un certo Antonio che per i friulani è un personaggio indimenticabile: capitano della squadra di studenti delle scuole tecniche udinesi che fece da apripista all’Udinese Calcio, il pioniere del calcio bianconero.
I fotogrammi del primo, storico momento, il grande vecchio li vede invece scorrere nitidi davanti agli occhi: era il 1922 e l’Udinese raggiunse la finale di Coppa Italia, persa in finale per 1-0 contro il Vado. Fu un fuoco di paglia: nell’anno 1922-23 la squadra crolla in campionato arrivando ultima nel proprio girone e subendo la doppia onta della retrocessione in Seconda Divisione e della scissione per debiti.

Roma: De Rossi, squalifica confermata. Felipe nell’11 titolare

La lunga vigilia di attesa di Roma-Juventus era un momento importante anche per capire se, al di là della lunga serie di infortuni e squalificati, si potesse almeno fare riferimento su un punto fermo del centrocampo giallorosso: Daniele De Rossi. Tuttavia, tutte le speranze di poter ricevere buone nuove si sono perse nel tardo pomeriggio e il pubblico giallorosso dovrà fare a meno dell’ennesima pedina importante.

Infatti, dopo una lunghissima giornata di colloqui presso l’Ufficio di Via Allegri in Roma, la Corte di Giustizia Federale ha preso la decisione di bocciare il ricorso presentato dalla Roma – revoca di uno dei due turni di stop – per Daniele De Rossi. Il centrocampista non potrà quindi giocare contro la Juventus, dovendo scontare il secondo turno di squalifica avuto nella gara di campionato conro l’Udinese.

Roma-Juventus, 90′ per tastare i giovani giallorossi

Tra squalifiche ed infortuni, Spalletti potrebbe gettare nella mischia D’Alessandro (esterno di fascia), Felipe e nel corso della ripresa anche Crescenzi e Brosco.

A tre giorni dalla supersfida contro la Juventus, Luciano Spalletti sfoglia la margherita per sapere con quale organico affronterà la Juve. Di certo l’unica buona notizia che tornerà Philippe Mexes, il francese dopo aver saltato il ritorno degli ottavi di Champions League a causa della febbre alta, ha scontato anche il turno di squalifica contro la Samp, ed è arruolabile.

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